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Sostenibilità: l’esperto, infrastrutture per ricariche spinge boom veicoli elettrici

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Roma, 31 mar. (Labitalia) - “In una società sempre più attenta alle tematiche ambientali il mercato dei veicoli elettrici è fortemente in espansione. Infatti, si vedono circolare sempre più frequentemente motorini e auto elettriche e aumentano di pari passo gli ince...

Roma, 31 mar. (Labitalia) – “In una società sempre più attenta alle tematiche ambientali il mercato dei veicoli elettrici è fortemente in espansione. Infatti, si vedono circolare sempre più frequentemente motorini e auto elettriche e aumentano di pari passo gli incentivi per chi sceglie di acquistarli al posto dei veicoli tradizionali. Per rendere possibile un vero boom di utilizzo di questi mezzi alternativi è imprescindibile che vi sia un’infrastruttura dedicata alle ricariche, perfettamente funzionante e capillare su tutta la penisola”. Lo dice, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Rosario Pingaro, esperto in materia e presidente e ceo di Convergenze, operatore di tecnologia integrato, attivo nei settori telecomunicazioni, energia ed e-mobility di Capaccio Paestum (Salerno), da anni promotore di green practices e che in prima persona, coerentemente alla strategia, ha dotato la propria azienda di un parco macchine composto principalmente di auto elettriche.

“Viaggiare in modo sostenibile – spiega – è il futuro: le maggiori case automobilistiche lo hanno capito, adattandosi al cambiamento di scenario e di mentalità che è in corso. Ora anche altri attori si stanno muovendo in questa direzione. Per incentivare la mobilità elettrica il primo passo è indubbiamente la costruzione di una rete capillare di postazioni di ricarica per i veicoli elettrici che sia di facile fruizione per gli utenti. Con questo intendo dire che l’infrastruttura per le ricariche deve avere un accesso pratico e veloce per tutti gli utilizzatori”.

“L’espansione dell’e-mobility – osserva – a discapito dei mezzi tradizionali determinerà una drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico. E’ evidente a tutti ad esempio quale sia l’effetto del blocco alla circolazione e alla produzione, legato all’emergenza sanitaria in corso: le immagini satellitari hanno infatti mostrato una chiara riduzione dei livelli di biossido di azoto, l’inquinante prodotto principalmente da veicoli e industrie”.

"Inoltre, sono sotto gli occhi di tutti – dice – le immagini che ritraggono gli animali, spariti a causa dell’inquinamento, e che ora si stanno riappropriando dei parchi e dei porti. Secondo i dati forniti dall’Esa (Agenzia spaziale europea), nel Nord Italia la concentrazione di gas tossici sarebbe diminuita del 10% in poche settimane. Questo è un chiaro segnale di come si potrà sconfiggere l'inquinamento atmosferico, soprattutto con politiche sempre più incentivanti alla conversione dei tradizionali motori a scoppio verso l'elettrico, correlato da un ripensamento complessivo di tutto il sistema-mobilità, anche e soprattutto quello collettivo”. “Milano – fa notare Rosario Pingaro – sta già guardando in questa direzione, mentre nel Nord Europa, la Svezia vuole vietare la circolazione dei motori diesel e benzina entro il 2030. La decisione, annunciata a inizio 2019 dal primo ministro Stefan Lovfen, ha l’obiettivo di far raggiungere al paese i target climatici previsti dall’Accordo di Parigi, il primo accordo universale firmato da 195 paesi, tra cui tutti gli Stati dell’Ue, per limitare il riscaldamento globale”.

“La Svezia – ricorda – che aveva già stabilito di vietare la vendita di auto diesel e benzina, ha quindi fatto un ulteriore passo verso quello che potrebbe essere un blocco totale della circolazione dei motori endotermici, da realizzarsi entro il 2030”. Pingaro sottolinea che, “al di là dell’infrastruttura che è già in costruzione, manca qualcosa perché si verifichi un reale cambiamento in questo senso”. “I veri ostacoli alla totale conversione a veicoli eco-friendly – afferma – sono diffusi pregiudizi: sull’insufficienza di punti di ricarica, sulla loro scarsa autonomia, sul costo dei rifornimenti. La realtà è un po' diversa, infatti, in Italia la costruzione di impianti di ricarica sta procedendo a ritmo elevato”.

“Noi ad esempio – precisa – attraverso il progetto Evo-Electric vehicles only abbiamo già installato sei colonnine di ricarica nell’area del Parco Nazionale del Cilento e prevediamo di costruirne altre, così come stanno facendo altri operatori. Per quanto riguarda invece la scarsa autonomia nel 2017 io e 4 amici che come me credono profondamente nella mobilità elettrica abbiamo realizzato il record mondiale di autonomia di una Tesla Model S, con una sola ricarica elettrica”. “Dopo aver ricaricato l’auto – spiega – presso una delle nostre colonnine, siamo partiti da Salerno e abbiamo viaggiato per oltre mille chilometri. Si tratta di un caso estremo, ma rende l’idea del potenziale che la mobilità elettrica può avere”.