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Fase 2: Open accelerator, special challenge per start up specializzate in scienze vita

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Milano, 4 giu. (Labitalia) - Al via la quarta edizione di Open accelerator, il programma internazionale di accelerazione per start-up nelle scienze della vita, creato da Zcube-Zambon research venture, per identificare e finanziare le migliori soluzioni che definiranno il futuro della salute. La nuov...

Milano, 4 giu. (Labitalia) – Al via la quarta edizione di Open accelerator, il programma internazionale di accelerazione per start-up nelle scienze della vita, creato da Zcube-Zambon research venture, per identificare e finanziare le migliori soluzioni che definiranno il futuro della salute. La nuova call for solutions si caratterizza per un focus molto forte sulle tecnologie digitali. E per provare a trasformare l’emergenza Covid-19 da drammatica crisi internazionale in opportunità di crescita per il sistema sanitario, ZCube quest’anno presenta anche una special challenge, una categoria pensata per fronteggiare l’attuale scenario mondiale. E' possibile candidare il proprio progetto fino al 20 luglio sul sito www.openaccelerator.it.

La pandemia di Covid-19 ha, infatti, offerto la possibilità di individuare e sperimentare nuove modalità per gestire il rapporto tra medici, operatori sanitari e pazienti e, allo stesso tempo, ha dimostrato come la tecnologia abbia ancora tanto da offrire per Innovare il sistema sanitario ed i servizi offerti rendendoli maggiormente flessibili e maggiormente in linea con i bisogni della popolazione. Le scarpe intelligenti per chi soffre di problemi neurologici, una piattaforma on line che ti mette in contatto h24 con un medico specialista. E ancora, la sfera che riduce il tremore essenziale delle mani, lo stetoscopio digitale che, tramite app, monitora a distanza chi soffre di patologie polmonari, il biomarcatore che consente di avere diagnosi precoce in caso di malattie degenerative. Sono solo alcuni dei 28 progetti che negli ultimi 3 anni hanno preso parte a Open accelerator. Soluzioni utili, in grado di definire il futuro dei modelli sanitari che cambiano e si rafforzano soprattutto grazie all’adozione di tecnologie all’avanguardia come dispositivi indossabili, biomarcatori, intelligenza artificiale.

"Open accelerator – afferma Elena Zambon, presidente dell’omonima impresa farmaceutica e ideatrice del programma di accelerazione – prosegue con convinzione nella quarta edizione e conferma la volontà di sostenere le giovani startup, aiutandole a trasformare progetti promettenti in soluzioni concrete per i pazienti. Mai come in questo periodo le soluzioni digitali si sono rivelate un supporto essenziale per pazienti e caregiver. Ne abbiamo esperienza diretta con ParkinsonCare, il nostro servizio specialistico di teleassistenza infermieristica dal tratto umano". "Per questo – sottolinea – abbiamo deciso di dedicare la call 2020 alle iniziative digitali, perché siamo convinti che saranno sempre più importanti per affrontare le sfide della salute e della sostenibilità del sistema che ci attendono. Anche grazie a questo programma di accelerazione dell’innovazione perseguiamo con convinzione l’impegno di migliorare la vita dei pazienti, integrando terapia e cura con un approccio multidisciplinare".

Fatta eccezione per la special challenge dedicata al Covid-19 che ha come focus le nuove modalità di interazione tra professionisti sanitari, Industria e comunità e che quindi apre le porte anche ad altre expertise come il gaming e la realtà virtuale, i progetti presentati dovranno essere inseriti all’interno di 4 macro aree tecnologiche: tecnologie digitali per il benessere, la diagnostica, la prevenzione, il monitoraggio e la terapia, e, non ultimo, tecnologie digitali per l’informatizzazione dei trial clinici. Dopo la conclusione della call, il team di open accelerator, con la collaborazione di una giuria di esperti, selezionerà le start-up che, tra ottobre e novembre, prenderanno parte al percorso di accelerazione intensivo di 4 settimane suddiviso in sessioni online personalizzate e sessioni in presenza che si terranno nel campus scientifico OpenZone – alle porte di Milano.

Durante questo periodo, le start-up più promettenti avranno accesso a una vasta rete internazionale di imprenditori, scienziati, investitori, venture capitalist e professionisti del Life Science. Tra servizi, attività di mentoring e coaching, il valore stimato del percorso è di circa 25.000 euro per partecipante. A dicembre, al termine del programma, i progetti ritenuti più meritevoli (fino a un massimo di 3) saranno premiati con un investimento fino a 100.000 euro ciascuno. Infine, saranno valutate eventuali sinergie con le società del Gruppo Zambon. "Open accelerator 2020 – evidenzia Fabrizio Conicella, general manager e board member di OpenZone e Zcube – si configura in modo unico nel panorama italiano sia per il focus su tematiche di digital health sia per l’approccio pragmaticamente molto orientato all’identificazione di proposte concrete di soluzione di bisogni legati alla salute".

"Solo attraverso l’attivazione – spiega – delle partnership esistenti ed in discussione potremo massimizzare le potenzialità delle proposte che raccoglieremo e selezioneremo con un obiettivo chiaro: offrire in prospettiva al mercato soluzioni oggi non esistenti". L’iniziativa si basa anche sul supporto di alcuni partner quali Deloitte, Unicredit Start Lab, Premio Marzotto, Iqvia biotech, Italian angels for biotech, Portolano & Cavallo, Bird&Bird, Innogest, Evoleen, Huma e Nina Capital.