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Fase 3: Consulenti lavoro, contagio è rischio penale per imprese, problema da risolvere

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Roma, 6 lug. (Labitalia) - I rischi di contagio da Covid sono maggiori per le donne, per gli under 35 e per chi è più istruito "per le funzioni che svolgono, in particolare nelle professioni sanitarie, nelle professioni di contatto o anche nei pubblici esercizi. Cioè tutte ...

Roma, 6 lug. (Labitalia) – I rischi di contagio da Covid sono maggiori per le donne, per gli under 35 e per chi è più istruito "per le funzioni che svolgono, in particolare nelle professioni sanitarie, nelle professioni di contatto o anche nei pubblici esercizi. Cioè tutte quella attività, ovviamente professioni ad istruzione elevata, sono proprio quelle sanitarie. Ma non solo, anche le professioni e mansioni che hanno a che fare con il pubblico. E questo riguarda soprattutto giovani, donne, appunto, professionisti. Attenzione, qui c'è il rischio penale per il datore di lavoro che ancora non è stato risolto perché è stato assimilato il contagio con l'infortunio e questo è un problema da risolvere". Così, intervistato da Rai News 24, il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, sui rischi da contagio Covid-19 per i lavoratori, indagati dai consulenti del lavoro in una delle loro ultime ricerche, e gli effetti anche per i datori di lavoro.

E De Luca ha lanciato anche l'allarme sugli ammortizzatori sociali e i difficili mesi che attendono il Paese. "Il problema è guardare al domani. Gestire oggi e guardare al domani. In questo momento per esempio quasi tutti hanno finito gli ammortizzatori sociali. C’è il divieto di licenziamento fino al 17 agosto. Quindi in questo momento le aziende che non hanno lavoro hanno dipendenti in esubero -ha sottolineato- che mantengono a proprie spese e questa non può essere una cosa che può durare a lungo. Quindi va bene accoppiare ammortizzatori sociali al divieto di licenziamento. Ma attenzione a non dopare il mercato perché se non si creano opportunità e le condizioni perché il lavoro riprenda…. Quindi riconversione per i lavoratori, sgravi e investimenti", ha sottolineato.

Secondo De Luca "se parliamo di inclusione sociale e ammortizzatori sociali è indispensabile in questo momento riformarli in maniera strutturale, completa e di sistema e creare ammortizzatore sociale unico che noi per altro come consulenti del lavoro avevamo proposto a inizio pandemia. Ma non è mai troppo tardi. Perché se devono continuare non si può con 25 tipi di ammortizzatori sociali diversi che creano soltanto problemi, burocrazia, tempi di attesa infiniti e grandi disagi per tutti: lavoratori, aziende, Inps, professionisti che anche di notte sono costretti a fare queste attività". E in conclusione secondo De Luca "per quanto riguarda la parità di genere bisogna creare servizi alla famiglia stabili e strutturati. Ma principalmente deve partire l’economia e perché riparta bisogna investire. Senza investimenti sarà difficile. Ammesso che a gennaio si possa riparlare di un mercato ed economia normale dopo questo anno di pandemia senza investimenti e nuovi lavori sarà difficile ripartire. Noi osserviamo con cautela e cerchiamo di essere propositivi", ha concluso.