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Concorsi pubblici, cosa sta succedendo con la “seconda ondata”?

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(Rimini, 20 novembre 2020) - Rimini, 20 novembre 2020 - Prove sospese almeno fino a dicembre, in attesa di capire se le misure adottate dal Governo riusciranno a fermare la diffusione di contagi da Coronavirus e se quindi si potrà tornare a una situazione di maggiore regolarità: come t...

(Rimini, 20 novembre 2020) – Rimini, 20 novembre 2020 – Prove sospese almeno fino a dicembre, in attesa di capire se le misure adottate dal Governo riusciranno a fermare la diffusione di contagi da Coronavirus e se quindi si potrà tornare a una situazione di maggiore regolarità: come tanti altri settori, anche i concorsi pubblici stanno vivendo un 2020 critico a causa della pandemia, con un’evoluzione da monitorare per non perdere importanti occasioni professionali.

Il Coronavirus sospende le prove dei concorsi pubblici

Come già capitato nella “prima fase” di quarantena, infatti, c’è un aspetto importante da non trascurare: la sospensione riguarda solo le procedure concorsuali svolte in presenza e le prove d’esame – con alcune eccezioni in settori eccezionali – perché le norme non bloccano le pubblicazioni dei concorsi sulla Gazzetta Ufficiale.

Ma i concorsi continuano a essere pubblicati

Ne abbiamo una conferma immediata grazie al sito ConcorsiPubblici.com, una delle piattaforme italiane più visitate in tema di impiego pubblico e concorsi online, che ci permette di visualizzare il numero di concorsi presenti nei primi quattro numeri di Gazzetta Ufficiale pubblicati dopo il DPCM 3 novembre 2020: nel numero 86 del 03/11/2020 sono indicati 158 bandi, nel numero 87 sono 123, nel numero 88 sono 150 e nel numero 89 sono 118.

È quindi un errore pensare che questa sorta di “nuovo lockdown” implichi un blocco alla pubblicazione di nuovi concorsi in Gazzetta, che invece continuano a uscire con regolarità. E non cambiano neppure le regole di partecipazione ai bandi, perché – salvo indicazioni differenti – il termine standard per l'invio della domanda è sempre 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta.

Attenzione a non perdere opportunità di lavoro

Sintetizzando, ciò vuol dire che “distrarsi” ora e non essere aggiornati sulle ultime pubblicazioni può provocare la perdita di nuove opportunità di lavoro, perché a fermarsi sono al momento solo le prove in persona, ritardate in attesa di tempi migliori (si spera per tutti). Ma ciò può anche essere un’occasione per i concorsisti, che possono avere più tempo per studiare in vista di queste prove d'esame che non sono assolutamente annullate.

L’effetto DPCM su bandi e concorsi

Proviamo a vedere più in dettaglio cosa succede ai concorsi pubblici dopo l’entrata in vigore del DPCM 3 novembre 2020, che ha effetti sull’intero territorio nazionale e non solo nelle zone a maggior rischio contagio, ovvero nelle ormai famose zone rosse e arancioni (oltre alla gialla), individuate base al livello di gravità dell’emergenza Covid in ciascun territorio.

Il punto centrale è come accennato la sospensione temporanea delle prove di esame in presenza fisica per tutti i bandi di concorso, sia pubblici che privati, e delle prove preselettive e scritte, comprese quelle previste per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, in deroga a quanto previsto dalle nuove modalità per i concorsi pubblici, che sono state introdotte per cercare di semplificare e digitalizzare le procedure concorsuali.

Le due eccezioni alla sospensione

Ci sono però due importanti eccezioni: possono infatti essere svolti regolarmente i concorsi che prevedono una valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica, quindi con prove a distanza grazie all’uso di piattaforme online. Inoltre, un’ulteriore precisazione riguarda l’esclusione dal provvedimento dei concorsi per il personale sanitario nazionale, compresi gli esami di Stato e abilitazione all’esercizio della professione di Medico chirurgo, e i concorsi della Protezione Civile (probabilmente anche il concorso per Addetti al tracciamento), che per la delicata natura e attinenza all’emergenza restano validi nelle forme precedentemente individuate.

Le amministrazioni possono usate le graduatorie di merito vigenti

Per dare modo alle amministrazioni di far fronte a esigenze urgenti e reclutare il personale necessario in questo periodo di blocco ai concorsi pubblici, il DPCM consente l’utilizzo delle graduatorie di merito vigenti e già approvate dagli altri enti pubblici, così da superare l’impasse. Una possibile buona notizia per gli idonei non vincitori, per cui si potrebbero aprire le porte di una insperata assunzione.

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