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Marco Tullio Barboni, 'sulle orme di mio padre Enzo regista di Lo chiamavano Trinità'

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Roma, 14 dic. (Labitalia) - "Con 'Lo chiamavano Trinità' il cinema per me è diventato un destino". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Marco Tullio Barboni, figlio del regista Enzo Barboni. "Ho cominciato mezzo secolo fa - racconta - a muovere i primi passi (p...

Roma, 14 dic. (Labitalia) – "Con 'Lo chiamavano Trinità' il cinema per me è diventato un destino". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Marco Tullio Barboni, figlio del regista Enzo Barboni. "Ho cominciato mezzo secolo fa – racconta – a muovere i primi passi (passi professionali, con annessi contributi Enpals, non quelli da semplice, curioso e fortunato frequentatore di set) nel mondo del cinema: secondo aiuto regista, questa era la mia qualifica. Non avevo ancora diciotto anni e il film si chiamava 'Lo chiamavano Trinità', un piccolo western all’italiana di cui mio padre era l’autore, tutto girato intorno Roma per contenere i costi, con pochi soldi e tante idee considerate troppo stravaganti dai più".

"Mai – assicura- avrei pensato che cinquant’anni dopo sarei stato chiamato a raccontare quell’esperienza a giornalisti di mezzo mondo (tedeschi in prevalenza ma anche austriaci, spagnoli, ungheresi) per testimoniare com’era nato e si era sviluppato uno dei più grandi successi continentali di tutti i tempi".

"Strano mondo il cinema – commenta Marco Tullio Barboni – 'il più grande giocattolo del mondo' lo definiva mio padre ma, questo l’ho scoperto subito dopo, giocato con grande passione e professionalità da gente che non ha mai perso il bambino che è in ognuno di noi. Adesso, cinquant’anni dopo quell’esperienza, è diventato motivo ispiratore del mio terzo libro 'Matusalemme Kid. Alla scoperta di un cuore bambino'. Adesso, dopo anni da quel primo ciak e dopo aver letto ciò che hanno scritto in proposito tanti grandi maestri ho capito quanto è importante nella vita di ognuno e quanto, in particolare, io debba essergli grato perché senza la sua prepotente presenza in mio padre, in Bud Spencer e in altri protagonisti di quella stravagante avventura di cinquant’anni fa, la mia vita e quella di tutti coloro che hanno contribuito a perpetuare la saga, non ultime le numerose generazioni di spettatori che ne hanno riso e continuano a sorriderne, sarebbe stata diversa. E certamente non migliore".