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Farmaci: emicrania, terapia che previene gli attacchi rimborsata da Ssn

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Roma, 27 lug. (Adnkronos Salute) - E' disponibile in Italia fremanezumab, farmaco mirato che previene gli attacchi di emicrania. Dal 21 luglio infatti, l'anticorpo monoclonale completamente umanizzato, sviluppato specificatamente per la prevenzione di questa malattia neurologica invalidant...

Roma, 27 lug. (Adnkronos Salute) – E' disponibile in Italia fremanezumab, farmaco mirato che previene gli attacchi di emicrania. Dal 21 luglio infatti, l'anticorpo monoclonale completamente umanizzato, sviluppato specificatamente per la prevenzione di questa malattia neurologica invalidante – da poco riconosciuta in Italia come malattia sociale – è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale,limitatamente a una specifica tipologia di pazienti e alle prescrizioni effettuate tramite registro da centri per la diagnosi e la terapia delle cefalee individuati dalle regioni. Se ne è parlato al seminario web 'Emicrania: bisogni da soddisfare e sfide da vincere. Fremanezumab, una nuova opportunità per i pazienti'.

Sviluppato da Teva, fremanezumab appartiene alla nuova classe di farmaci in grado di bloccare il CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), una piccola proteina che gioca un ruolo importante nella genesi degli episodi di emicrania. Si tratta dell’unico anti-CGRP con un doppio regime di somministrazione sottocutanea – mensile o trimestrale, a secondo delle esigenze del paziente – e la sua efficacia è dimostrata sia nelle forme episodiche di emicrania (quando il mal di testa si manifesta per meno di 15 giorni al mese) sia in quelle croniche (quando il mal di testa è presente per 15 o più giorni al mese), anche nei pazienti considerati refrattari agli altri trattamenti preventivi.

"Nessuno dei trattamenti utilizzati in passato a scopo preventivo è stato sviluppato espressamente per agire sulle cause dell’emicrania. Ora, invece, abbiamo la possibilità di agire su uno dei meccanismi centrali coinvolti nella genesi della malattia", sottolinea Piero Barbanti, presidente eletto dell’Associazione neurologica italiana per la Ricerca sulle cefalee, Anircef, secondo il quale questa terapia "arriva dopo un lungo viaggio nel deserto per medici e pazienti", che non hanno avuto a disposizione, fino ad ora, farmaci messi a a punto specificamente contro l'emicrania.

"Negli studi clinici HALO, condotti verso placebo – continua Barbanti – il 48% circa delle persone con emicrania episodica ed il 41% circa dei pazienti con emicrania cronica trattati mensilmente con fremanezumab hanno visto dimezzare il numero di giorni trascorsi con emicrania o cefalea. Anche nelle persone che hanno già tentato diverse terapie, valutate nell’ambito dello studio clinico FOCUS, fremanezumab ha dimostrato di poter evitare, in media, circa 4 giornate al mese di emicrania. Inoltre in un terzo di questi pazienti, il numero di giorni trascorsi con emicrania è risultato più che dimezzato già nel primo mese di trattamento".

I benefici del farmaco – spiegano gli esperti – risultano evidenti già a una settimana dall’inizio del trattamento e sono mantenuti nel tempo, come dimostra lo studio clinico di estensione a lungo termine, a fronte di una tossicità molto bassa. "Non meno importante – prosegue Barbanti – dagli studi clinici emerge la riduzione dei sintomi legati all’emicrania, come nausea, vomito, fotofobia e fonofobia e, di conseguenza, della disabilità legata alla malattia". Il farmaco, ha annunciato Barbanti, è ora in sperimentazione anche per l'uso pediatrico.

"Ogni giorno Teva è impegnata per migliorare la vita delle persone e da sempre lavora a fianco dei clinici per rispondere ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti", afferma Roberta Bonardi, Senior Director BU Innovative e GM Grecia Teva. "Si stima – aggiunge – che meno del 30% dei pazienti con emicrania riesca a gestire la sua condizione. Oggi la disponibilità di fremanezumab, farmaco altamente selettivo e specifico, sviluppato proprio per la prevenzione dell’emicrania, rappresenta, per quei pazienti che rientrano nei criteri stabiliti dall’Agenzia italiana del farmaco, un importante avanzamento per migliorare la loro vita unendo la capacità di prevenzione della malattia con una sensibile diminuzione della disabilità legata ai sintomi. Il tutto con una peculiare flessibilità nella somministrazione, mensile o trimestrale. Un passo in avanti per chi soffre di questa patologia, che deve essere accompagnato da una maggiore conoscenza e consapevolezza, per seguire il giusto percorso diagnostico terapeutico".