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Medici famiglia ancora senza kit per test scuola, appello Fimmg ad Asl e Regioni

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Roma, 25 ago.(Adnkronos Salute) - Partenza difficile, in tutta Italia, per i test sierologici a insegnanti e operatori scolastici dal medico di famiglia, possibili da ieri. "I medici sono pronti, gli ambulatori a disposizione, ma stiamo riscontrando diversi problemi organizzativi: difficolt&agr...

Roma, 25 ago.(Adnkronos Salute) – Partenza difficile, in tutta Italia, per i test sierologici a insegnanti e operatori scolastici dal medico di famiglia, possibili da ieri. "I medici sono pronti, gli ambulatori a disposizione, ma stiamo riscontrando diversi problemi organizzativi: difficoltà ad avere informazioni su dove ritirare i kit per i test, personale addetto alla distribuzione non idoneo, materiale insufficiente, luoghi di approvvigionamento lontani. Insomma un percorso ad ostacoli in molte aree del Paese", spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), che sin dall'inizio ha dato disponibilità alla collaborazione dei medici di famiglia per la ripartenza della scuola e che ora si appella a Regioni e Asl "perché mettano i medici nelle condizioni di lavorare risolvendo i problemi organizzativi di queste ore".

"Devo ammettere che io stesso, a Napoli – dice Scotti che è anche presidente dell'l'Ordine del capoluogo campano – ho avuto difficoltà ad avere oggi il materiale nonostante, come mi ha personalmente assicurato il commissario Domenico Arcuri che ha voluto la collaborazione dei medici di famiglia per i test, sin dall'8 agosto i kit siano stati distribuiti alle Asl. Ci sono stati casi in cui le confezioni dei kit sono state aperte separando le componenti, rendendole così inutili. Oppure situazioni in cui si chiede ai medici di zone disagiate di fare oltre 100 km per ritirarle. Riscontriamo, inoltre, mancanza di informazioni nelle Asl".

La Fimmg, annuncia Scotti, ha messo a disposizione un indirizzo – criticitasierologica@fimmg.org – per raccogliere tutte le segnalazioni di problemi operativi e organizzativi che dovessero presentarsi nel percorso della campagna di test al personale scolastico. "Dati che ci impegnamo a portare tempestivamente all'attenzione delle istituzioni, ministero della Salute e commissario straordinario per l'emergenza".

Per quanto riguarda le polemiche alimentate da alcuni sindacati di medici di famiglia, contrari al coinvolgimento della categoria nei test agli operatori scolastici, Scotti respinge le argomentazioni usate come dannose per i medici stessi. "Non ha alcun senso né fondamento scientifico – conclude – affermare che i nostri studi non sono sicuri per questa attività che non richiede alcuna protezione in più di quelle che oggi vanno previste per il semplice accesso di qualunque paziente (mascherine, guanti e camici monouso). Così come incomprensibile appare la polemica sulla validità dei test confondendo uno screening di massa con esami più specificamente diagnostici, che nel progetto saranno comunque previsti per la parte che sarà individuata come positiva".