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Trapianti: primo di utero in Italia, paziente dimessa in ottime condizioni

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Milano, 10 set. (Adnkronos Salute) - "E' tornata a casa dopo 17 giorni di ricovero ed è in ottime condizioni la paziente siciliana sottoposta al primo trapianto italiano di utero". Lo comunica il Centro nazionale trapianti (Cnt) ricordando che "la donna, 29 anni, affetta d...

Milano, 10 set. (Adnkronos Salute) – "E' tornata a casa dopo 17 giorni di ricovero ed è in ottime condizioni la paziente siciliana sottoposta al primo trapianto italiano di utero". Lo comunica il Centro nazionale trapianti (Cnt) ricordando che "la donna, 29 anni, affetta da sindrome di Rokitansky e nata senza l'organo, era stata operata a Catania il 21 agosto scorso da un'équipe composta da medici e operatori sanitari del Centro trapianti del Policlinico e dell'Ospedale Cannizzaro. Il trapianto era stato possibile grazie a una sperimentazione approvata dal Cnt nel 2018 e dopo la ricerca durata oltre un anno di una donatrice deceduta compatibile".

"Il decorso post-operatorio ha mostrato la totale assenza di complicazioni – spiega Pierfrancesco Veroux del Policlinico di Catania – Non c'è stato nessun sanguinamento, frequente in questo tipo di trapianti, e l'organo risulta perfettamente perfuso, il che lascia ben sperare per il percorso successivo che porterà la paziente a cercare una gravidanza. Ora si apre una fase molto delicata: la signora resterà sotto stretto controllo clinico per i prossimi 6 mesi, attraverso un monitoraggio attento dei livelli di immunosoppressione e delle eventuali infezioni opportunistiche alle quali tutti i trapiantati possono andare incontro".

"Si è trattato di un intervento estremamente complesso, ma siamo molto soddisfatti – dice Paolo Scollo dell'Ospedale Cannizzato – Gli esami minuziosi eseguiti finora hanno confermato l'assenza di rigetto e questo ci rende fiduciosi. Continueremo con le biopsie periodiche, ogni 15 giorni per i primi 2 mesi e poi ogni 30 per i successivi 3, in modo da poter verificare costantemente la tenuta del trapianto. A quel punto potremo iniziare il percorso di procreazione medicalmente assistita con gli ovociti prelevati alla paziente poco prima dell'intervento. Il tutto per raggiungere l'obiettivo del trapianto: ovvero che la signora porti a termine una gravidanza".