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Tumori: Benedetti (Sige), 'cancro colon seconda causa morte oncologica in uomini e donne'

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Roma, 8 ott. (Adnkronos Salute) - "In Italia il carcinoma del colon retto è in assoluto il tumore a maggior incidenza con circa 50mila nuovi casi l'anno, ed è al secondo posto per prevalenza fra tutti i tumori con quasi 500mila pazienti con pregressa diagnosi. La diffusione d...

Roma, 8 ott. (Adnkronos Salute) – "In Italia il carcinoma del colon retto è in assoluto il tumore a maggior incidenza con circa 50mila nuovi casi l'anno, ed è al secondo posto per prevalenza fra tutti i tumori con quasi 500mila pazienti con pregressa diagnosi. La diffusione dei fattori di rischio, l'anticipazione diagnostica e l'aumento dell'età media della popolazione generale sono alla base della progressiva crescita dell'incidenza di questo tumore negli ultimi 10 anni. Ma soprattutto", il cancro al colon retto "è la seconda causa di morte per tumore sia negli uomini che nelle donne: 20mila decessi all'anno, di cui 11mila nei maschi e 9mila nelle femmine". Così Antonio Benedetti, presidente della Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva (Sige), intervenendo al Fismad Straordin-Air, webinar che ha aperto il 26esimo Congresso nazionale sulla malattie digestive e che è stata l'occasione per lanciare la campagna di sensibilizzazione nazionale in favore della prevenzione del cancro colorettale 'Non è questione di culo'. Testimonial d'eccezione l'attore di Zelig Paolo Cevoli.

Tra i fattori a rischio modificabili: fumo, alcol, dieta, sedentarietà, eccesso ponderale e il sottoporsi al test ogni due anni, se si hanno già 50 anni di età. "Oltre a cambiare stile di vita e seguire una dieta sana – ha ricordato Luigi Pasquale, presidente Sied (Società italiana di endoscopia digestiva) – è fondamentale la prevenzione, che purtroppo in Italia è a due velocità. I dati in nostro possesso ci dicono che ci sono delle grosse problematiche, soprattutto in Calabria, Puglia e buona parte dell'Italia meridionale. Se lo screening è uno strumento di prevenzione deve essere uno strumento valido in tutta Italia. L'estensione degli inviti a fare prevenzione è elevata al Nord (94%) e al Centro (93%), mentre al Sud è minimale: si ferma al 43%. Anche l'adesione ai programmi di screening varia: mentre al Nord aderisce all'invito il 50% della popolazione, e al Centro Italia il 36%, il dato che ci avvilisce è quello del Sud e delle Isole (31%). Questo significa che la campagna ci auguriamo abbia un impatto sulla popolazione e sulla politica".