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Coronavirus: oltre 800 radiografie Covid, Cdi condivide piattaforma Ai

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Milano, 17 dic. (Adnkronos Salute) - Un archivio di oltre 800 esami radiografici del torace di pazienti positivi a Covid-19 eseguiti al momento del ricovero ospedaliero. È online la piattaforma di AIforCovid Imaging Archive, realizzata dal Centro Diagnostico Italiano (Cdi). Obiettivo: la cond...

Milano, 17 dic. (Adnkronos Salute) – Un archivio di oltre 800 esami radiografici del torace di pazienti positivi a Covid-19 eseguiti al momento del ricovero ospedaliero. È online la piattaforma di AIforCovid Imaging Archive, realizzata dal Centro Diagnostico Italiano (Cdi). Obiettivo: la condivisione dei dati radiologici e clinici su Covid-19 con la comunità scientifica internazionale. Alle immagini degli esami contenuti nell'archivio (disponibile al sito https://aiforcovid.radiomica.it/) sono anche associate importanti informazioni cliniche raccolte contestualmente. I dati sono stati raccolti durante la prima ondata della pandemia nell'ambito del progetto di ricerca multicentrico no-profit 'AIforCovid', che aveva la missione di sviluppare algoritmi basati sull'intelligenza artificiale in grado di predire il decorso clinico dei pazienti a partire dall'esame radiologico e dai dati clinici rilevati al momento del ricovero.

Oltre al Centro Diagnostico Italiano, promotore del progetto, hanno partecipato allo studio ospedali importanti e istituti di ricerca pubblici e privati: il Policlinico di Milano e il San Matteo di Pavia, l'Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, l'Asst Santi Paolo e Carlo e l'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, l'ospedale San Gerardo di Monza. L'analisi dei dati e lo sviluppo di algoritmi di Intelligenza Artificiale sono stati effettuati dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e dall'Università Campus Bio-medico di Roma insieme alla équipe del Centro Diagnostico Italiano. Fondamentale, spiegano i promotori del progetto, è stato anche il ruolo di Bracco Imaging.

Ora, grazie alla piattaforma gli scienziati italiani potranno decidere di raccogliere in un unico archivio le immagini radiografiche dei pazienti Covid corredate dai dati clinici acquisti all'arrivo dei pazienti in ospedale. E il Cdi lancia un appello a farlo il più possibile. Raccogliere una massa critica di informazioni in un'unica piattaforma e condividerli tra i diversi team di scienziati permetterà di accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative contro la malattia provocata dal coronavirus Sars-CoV-2 basate sull'intelligenza artificiale, assicurano gli esperti.

In futuro, questi algoritmi potrebbero essere in grado d'individuare degli elementi invisibili all'occhio umano da considerarsi indicatori di grave prognosi quali il rischio di andare incontro ad un peggioramento della condizione dei polmoni e di conseguenza, valutare in anticipo la possibile necessità di una eventuale terapia intensiva. La piattaforma è stata realizzata anche con il supporto di Amazon Web Services che ha sostenuto il progetto nell'ambito dell'Aws Diagnostic Development Iniziative.

Dopo la pubblicazione della piattaforma di data-sharing AIforCovid Imaging Archive, l'appello del Cdi è dunque rivolto "a tutti gli Istituti clinici e di ricerca nazionali e internazionali che, condividendo i loro dati, contribuiranno all'ampliamento del dataset multicentrico", facilitando la ricerca. "L'imaging radiologico ha svolto un ruolo cruciale nella diagnosi dei pazienti Covid e nel determinare le opzioni terapeutiche, la gestione della cura del paziente e le nuove direzioni della ricerca – osserva Sergio Papa, direttore Imaging diagnostico del Cdi – Oggi abbiamo la possibilità di dare ulteriore impulso allo sviluppo di studi sulla patologia, in particolare sui danni causati a livello polmonare, e all'attuazione di misure mirate alla protezione degli individui che, data la compresenza di patologie pregresse, risultano più suscettibili di un aggravamento. E ancora, alla ricerca e alla sperimentazione di terapie e di procedure innovative per fare fronte alla malattia".

Considerando le RX di pazienti risultati positivi, sarà possibile prevedere con maggiore precisione il più probabile decorso della malattia, identificando i pazienti che, in base alle radiografie, tendono ad un significativo peggioramento. "La predittività è la ragion d'essere intima della radiomica – conclude Papa – anche perché l'imaging produce una quantità di dati e informazioni delle quali solamente una piccolissima parte è visibile agli occhi del tecnico. Prerogativa dell'Intelligenza artificiale è correlarli allo sviluppo clinico e al decorso della malattia".