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Coronavirus: Bmj, 'in Italia e Israele boom casi nei bimbi, pericolo varianti'

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Milano, 9 feb. (Adnkronos Salute) - "Le scuole vanno riaperte con cautela", alla luce di "evidenze emerse in Israele e in Italia secondo cui aumentano i bimbi piccoli contagiati da nuove varianti" di Sars-CoV-2. E' quanto si legge in un articolo pubblicato online sul 'B...

Milano, 9 feb. (Adnkronos Salute) – "Le scuole vanno riaperte con cautela", alla luce di "evidenze emerse in Israele e in Italia secondo cui aumentano i bimbi piccoli contagiati da nuove varianti" di Sars-CoV-2. E' quanto si legge in un articolo pubblicato online sul 'British Medical Journal', che cita il caso di Corzano, paesino in provincia di Brescia, finito sotto i riflettori delle cronache per un focolaio di variante inglese. "Il 3 febbraio – si legge sul Bmj – il 10% (140) dei 1.400 abitanti" di Corzano "è risultato positivo al coronavirus, e per il 60% si trattava di bambini in età scolare o pre-scolare. Si ritiene che molti di questi abbiano infettato altri membri della famiglia".

Nell'articolo si parla poi dell'allarme lanciato dai pediatri di Israele, "Paese che ha fatto passi da gigante nella vaccinazione degli adulti". I medici hanno avvertito di "un forte aumento delle infezioni Covid-19 tra i giovani, con oltre 50mila bambini e adolescenti risultati positivi a gennaio, più di quanti siano stati registrati in Israele in qualsiasi mese della prima e della seconda ondata" della pandemia. "Abbiamo ricevuto una lettera dall'Associazione israeliana di pediatria – ha riferito al 'Jerusalem Post' il ministro della Salute del Paese, Yuli Edelstein – Gli specialisti spiegano di essere molto preoccupati per il tasso di malattia negli studenti più giovani". E proprio "in Israele – ricorda il Bmj – alcuni esperti hanno affermato che l'aumento dei casi" di Covid nei bambini "è dovuto all'emergere della variante britannica più contagiosa, che si è diffusa più facilmente tra i giovani".

Cyrille Cohen, a capo del Laboratorio di immunoterapia dell'università israeliana Bar-Ilan e membro del Comitato consultivo nazionale per la sperimentazione clinica sul vaccino anti-Covid, ha dichiarato al Bmj che i numeri in suo possesso indicavano come, "dall'emergere della variante britannica B117 in Israele a metà dicembre, la percentuale di nuovi casi quotidiani" Covid-positivi "rappresentati da bambini di età inferiore ai 10 anni era aumentata di quasi un quarto (23%)". E "sebbene io sia convinto che le scuole debbano essere le prime ad aprire per la loro importanza – ha premesso – è mia opinione personale che dovremmo comunque riaprire gradualmente, finché non capiremo meglio i meccanismi di infezione della variante inglese".

Nessuna evidenza indica ancora con certezza che la nuova variante sia più pericolosa per i bambini, ha precisato Cohen, osservando però che a gennaio Israele ha aperto la sua prima Unità speciale di terapia intensiva Covid-19 pediatrica, ricoverando 4 o 5 piccoli pazienti.

Venerdì 5 febbraio, nel Regno Unito, un panel scientifico indipendente per le emergenze ha confermato l'opportunità di adottare la linea della prudenza: "Per ora – ha detto Stephen Reicher dell'Università di St Andrews, componente del gruppo di lavoro – dobbiamo limitare tutte le attività non essenziali per abbattere le infezioni il più rapidamente possibile, e riaprire le scuole non appena i contagi sono sufficientemente bassi da permetterci di farlo senza riportare la pandemia fuori controllo".