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L'Australia continua a bruciare, in fiamme il Parco nazionale di Namadgi

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Roma, 28 gen. - (Adnkronos) - Non si ferma l’emergenza in Australia. Un nuovo incendio ha iniziato a divampare nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio nell’Orraral Valley, ora le fiamme hanno raggiunto il Parco nazionale di Namadgi e si stima che abbia già colpito circa 8.106 e...

Roma, 28 gen. – (Adnkronos) – Non si ferma l’emergenza in Australia. Un nuovo incendio ha iniziato a divampare nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio nell’Orraral Valley, ora le fiamme hanno raggiunto il Parco nazionale di Namadgi e si stima che abbia già colpito circa 8.106 ettari. Gli incendi sono a soli 15 chilometri da Canberra e dalla capitale si vedono il fumo e le fiamme che stanno colpendo la riserva naturale di Tidbinbilla, area in cui vivono koala, canguri e molte altre specie endemiche australiane, visitata ogni anno da centinaia di migliaia di persone.

Gli ultimi aggiornamenti del quotidiano The Canberra Times dicono che la città di Tharwa è già stata evacuata ma si teme che un’imminente ondata di calore prevista nei prossimi giorni dall’Esa (Emergency Services Agency), che vedrà salire la temperatura a 40 gradi, renderà molto difficile il controllo degli incendi. In allarme il territorio della capitale australiana, il cui primo ministro Andrew Barr, ha dichiarato come questa sia "la situazione più grave che abbiamo affrontato dagli incendi del 2003", che hanno ucciso quattro persone e distrutto centinaia di case.

È straziante anche l’analisi fatta dal Guardian Australia sui dati delle aree bruciate nel New South Wales e nel Queensland, poi confermati dal governo del Nsw, da cui risulta bruciato almeno l'80% dell'area delle Blue Mountains e più del 50% delle foreste pluviali del Gondwana, entrambe dichiarate patrimonio mondiale dell'umanità dall’Unesco.

Per John Merson, direttore esecutivo del Blue Mountains World Heritage Institute, “la portata del disastro è così grave da poter incidere sulla incredibile diversità degli eucalipti, motivo per cui l'area delle Blue Mountains è riconosciuta come patrimonio mondiale dell'umanità”, ha dichiarato al Guardian.

Vigili del Fuoco e volontari stanno facendo il possibile per fermare il fuoco e dare soccorso agli animali sopravvissuti a questa catastrofe. Solidarietà anche dall'Italia dove fino a mercoledì 29 gennaio è attivo il numero solidale 45585, lanciato dal Wwf, per donare dai 2 ai 10 euro. I fondi raccolti saranno destinati al sostegno dei centri di recupero che si dedicano agli animali feriti e alle azioni di messa a dimora dei primi 10mila alberi che rappresenteranno l’habitat rifugio per gli animali sopravvissuti.

Quando gli incendi saranno stati domati, il Wwf contribuirà poi a ripristinare gli ecosistemi danneggiati attraverso il progetto "Due miliardi di alberi per l’Australia”, per ricreare gli habitat delle specie minacciate entro il 2030. Questa grande operazione ricostituirà anche le risorse di sostentamento necessarie alle comunità locali.

“Non dobbiamo dimenticarci – sottolinea Isabella Pratesi, direttore Conservazione Wwf Italia – che in Australia siamo in piena stagione estiva e dobbiamo prevedere ancora molte settimane di grande pericolo. È straordinario come la solidarietà italiana abbia dato un grandissimo aiuto, ma molto dobbiamo ancora fare. Nei centri di recupero gli animali salvati dalle fiamme hanno bisogno di assistenza ogni giorno e noi con l’aiuto di tutti siamo lì con loro”.