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Packaging compostabili e in carta certificata Fsc, la rivoluzione green di Misura

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Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - Due milioni e mezzo di confezioni di plastica tradizionale, una superficie più grande di 22 Piazze Duomo di Milano. Sono quelle che vengono eliminate sostituendo il packaging di plastica di alcuni dei prodotti Misura con una confezione fatta di materie prime di or...

Roma, 4 giu. – (Adnkronos) – Due milioni e mezzo di confezioni di plastica tradizionale, una superficie più grande di 22 Piazze Duomo di Milano. Sono quelle che vengono eliminate sostituendo il packaging di plastica di alcuni dei prodotti Misura con una confezione fatta di materie prime di origine vegetale, che, raccolta e trattata, diventa compost, quindi suolo fertile. È la prima esperienza in assoluto di sostituzione degli incarti di plastica con materiali compostabili fra i quali il Mater-bi, in cui le materie prime rinnovabili derivano dal mais e la cellulosa. Una confezione totalmente compostabile ma con effetto barriera all’ossigeno e all’umidità per prodotti che devono vivere fuori dai frigo, sugli scaffali di un negozio per alcuni mesi e mantenere freschezza e qualità inalterate.

Si tratta di un’innovazione con una genesi tutta nazionale che nasce da collaborazione di oltre due anni tra Misura e Novamont, con il contributo scientifico dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e da Slow Food di cui entrambi sono partner strategici e da una filiera di innovazione made in Italy al 100% costituita da Saes, Sacchital, TicinoPlast, realtà che hanno scelto la ripartenza sotto il segno della sostenibilità ambientale. Così come è successo per gli shopper biodegradabili, un’esperienza italiana che poi è diventata legge europea, questa iniziativa ha l’ambizione di lanciare un segnale importante agli altri Paesi e anche fare da apripista per l’intero settore agroalimentare.

È per questo che viene presentata, in coincidenza con la Giornata mondiale dell’Ambiente, nel web talk 'Terreno comune. La rivoluzione green parte dalla bioeconomia' da Angelo Colussi, presidente di Colussi Group; Massimo Crippa, direttore commerciale Colussi Group, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont; Silvio Barbero, dell’Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food e Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Moderatore e padrino d'eccezione dell'incontro, l'attore Alessandro Gassmann, impegnato da anni sui temi dell’ambiente e della sostenibilità.

L’impegno plastic free di Misura promette di cambiare aspetto al mondo del packaging alimentare. Per la sostituzione delle confezioni in plastica con incarti compostabili si comincia quest’anno con sette prodotti (la pasta integrale e gli snack della linea ‘Natura Ricca’), ma oltre a questa scelta Misura elimina la plastica in altre linee di produzione in favore di packaging in carta certificata Fsc, derivante da coltivazioni forestali sostenibili e controllate. Così, l’azienda al 100% italiana taglierà in un solo colpo della metà, per l’esattezza del 52%, la plastica utilizzata per tutto il suo packaging.

Secondo i dati Wwf, ogni anno nel Mediterraneo arrivano ‘normalmente’ 570 mila tonnellate di plastica abbandonata o non raccolta correttamente, con enormi ricadute sulla sopravvivenza degli ecosistemi acquatici e sulla stessa qualità del pesce che arriva sulle nostre tavole. In questo momento, se anche solo l’1% di mascherine antivirus in utilizzo andasse a finire nei mari, a livello mondiale si tradurrebbe in una valanga di 10 milioni di presidi sanitari dispersi nell’ambiente.

“Oggi più che mai, dopo l'emergenza sanitaria, abbiamo capito che il benessere delle persone e dell'ambiente non può che essere il terreno comune per guardare al futuro del Paese e del pianeta”, ha spiegato Angelo Colussi. “Per questo ci siamo presi un impegno concreto, abbiamo fatto una scelta di campo rivolta a consumatori che sappiamo essere sempre più consapevoli. Si tratta di un investimento etico importante, che coinvolge la nostra filiera produttiva dall'inizio alla fine, e ci auguriamo di fare da apripista a un futuro più rispettoso per l'ambiente per tutte le aziende alimentari italiane. Ripartire dall'ecosostenibilità è l'unica strada da percorrere”.

Le confezioni compostabili nascono da una collaborazione di oltre 2 anni tra Misura e Novamont, storico gruppo italiano della bioeconomia circolare, che ha sviluppato l’innovativa bioplastica Mater-Bi, materia prima per il nuovo packaging realizzato da una filiera di aziende tutta made in Italy. “Il 59% dei suoli italiani è a rischio desertificazione”, spiega Catia Bastioli, ad di Novamont. “Occorre riportare materia organica nei terreni: per farlo, serve avviare una diversa gestione dei rifiuti organici, con l’obiettivo zero in discarica, ma anche il ridisegno complessivo di molte filiere produttive, a cominciare da quella del packaging alimentare e della raccolta e trattamento degli scarti alimentari".

"L’innovazione scaturita dalla sinergia tra Novamont, Saes, Sacchital, TicinoPlast – spiega Bastioli – non è solo un imballo multistrato ad alte performance che può essere compostato insieme agli scarti alimentari, contribuendo a fornire materia organica pulita per la rigenerazione ed il mantenimento della fertilità dei suoli e per la decarbonizzazione dell’atmosfera. È un prodotto simbolico del lavoro che in questi anni è stato fatto nel settore della filiera delle bioplastiche e biochemical in Italia e l’esempio concreto di ciò che l’applicazione di un modello di bioeconomia circolare può realizzare, per cambiare il paradigma di sviluppo e rigenerare le risorse anziché distruggerle".

Si tratta, conclude l'ad di Novamont, "non del risultato finale di un percorso ma del punto di partenza per sperimentare e crescere insieme con nuove soluzioni che riguardano tutta la filiera”. Ma la ripartenza green di Misura, con il progetto 'A Misura d'ambiente' va anche oltre: assieme allo stop alla plastica, partono oggi il finanziamento di 10 progetti di riforestazione in tutta Italia, l'uso di materie prime alimentari ottenute con tecniche sostenibili, l'utilizzo di fonti di energia elettrica al 100% da rinnovabili negli stabilimenti, la lotta allo spreco di cibo.