> > Flashdance: il film cult anni Ottanta che fece sognare un'intera generazione

Flashdance: il film cult anni Ottanta che fece sognare un'intera generazione

Flashdance: il film cult anni Ottanta che fece sognare un'intera generazione

Una pellicola che ha strappato lacrime e sorrisi. E che ha fatto sognare l'amore vero a tutto il mondo. Merito della sexi protagonista Jessica Beal.

Flashdance“. Solo a pronunciarlo, le immagini corrono immediatamente tra folte capigliature spumeggianti, danze avvenenti, musiche turbinose e profili così garbatamente sexi da far svenire anche i telespettatori più morigerati. Il musical “Flashdance” è un tuffo negli anni Ottanta per una delle love story più amate di quello stesso decennio. Protagonisti indimenticabili: la tenerissima Jennifer Beals e l’affascinante Michael Nouri. Non ci stancheremo mai di vederlo e di rivederlo. E la Rai ne è consapevole, dal momento in cui periodicamente lo manda in onda, spargendo scintille di sentimento a tutti i nostalgici e i sognatori di ogni età.

“Flashdance” è stato diretto dal regista Adrian Lyne ed è uscito nelle sale cinematografiche nel 1983. Ed è proprio con questa pellicola cult che è stata lanciata, nel mondo di hollywood, l’allora giovanissima Jennifer Beals. L’attrice, grazie a questa sua storica performance, diede il benvenuto a una carriera che la portò a lavorare a fianco di registi del calibro di Quentin Tarantino e Nanni Moretti. Il regista britannico, invece, con questo suo promettente lungometraggio, collezionò una serie invidiabile di grandi successi al botteghino. Dopo di esso, infatti, approdarono “9 settimane e ½“, nel 1986, e “Attrazione fatale“, nel 1987.

La trama

Alex Owens è una giovane operaia. Vive in un magazzino dismesso ma ha un grande sogno nel cuore: tentare un provino per l’accademia di danza. Il suo capo, di cui lei è segretamente innamorata, vuole aiutarla e lei, dopo le prime reticenze, accetta e decide di allenarsi, riuscendo, infine, a superare il provino della sua vita.

E’ una storia semplice e senza pretese. Ciò nonostante, il film conquistò il pubblico di tutto il mondo. Il merito va a un’eccellente descrizione psicologica dei personaggi, a una brillante coreografia composta da ben 15 numeri musicali e una fotografia calda e rassicurante. Ma la perla che impreziosisce la pellicola è la colonna sonora. “Flashdance… What a Feeling“. Quante volte l’avete cantata in auto, sotto la doccia o mentre preparavate la cena? L’autore è Giorgio Moroder, mentre la voce è di Irene Cara. Il brano vinse l’Oscar della miglior canzone.