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Flat Tax, Fornero e reddito cittadinanza? Le leggi d'autunno

Salvini

Salvini: "non possiamo fare tutto subito", in agenda entro il 2019 provvedimenti su flat tax, reddito di cittadinanza e abolizione Fornero.

In una confessione sul quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro, La Verità, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha parlato delle intenzioni del Governo in materia di riforme economiche. Le proposte emerse già in campagna elettorale sono molteplici: si è parlato di flat tax, di reddito di cittadinanza e di abolizione della legge Fornero. I temi da affrontare sono quindi molti e non riguardano solo la questione migranti. Salvini mette però le mani avanti: “Non si può far tutto subito”.

Salvini: 20-25 miliardi dalla pace fiscale

La stagione estiva fa scottare la questione migranti, ma questa non può essere l’unica preoccupazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini che infatti mette in cantiere, insieme al Governo, i provvedimenti economici promessi agli elettori. Il rappresentante del Carroccio ha a lungo parlato in campagna elettorale di flat tax. “Il primo mattoncino lo mettiamo già nel 2018″ e, dal momento che ” non si può far tutto subito”, il Governo vuole dare “un primo segnale”, partendo “dalle partita Iva e dalle imprese“. L’elettorato della Lega infatti è, per la maggior parte, composto da piccoli e medi imprenditori che, secondo Salvini, dovrebbero giovare di questo primo mattoncino.

Eppure non molto tempo fa è stato lo stesso ministro dell’Interno ad ammettere che la flat tax, una tassa unica uguale per tutti i contribuenti di cui si vuole fissare un’aliquota al 15%, andrà a favorire soprattutto chi guadagna di più: per i ceti bassi la riforma è meno vantaggiosa. “L’intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere. L’importante è che ci guadagnino tutti” ribadisce però Matteo Salvini. La conclusione del provvedimento fiscale in questione è prevista per il 2019.

Sulla legge Fornero interverremo in autunno” continua poi il vicepremier, “sui voucher non molliamo”, e aggiunge attaccando l’opposizione “checché ne dicano Boeri e compagnia bella”. Il presidente Inps infatti ha recentemente tenuto un discorso di critica alle politiche di contenimento dell’afflusso migratorio, da un punto di vista però prettamente economico: “Senza nuovi ingressi il sistema pensionistico italiano non regge“.

Tra pace fiscale e condoni

La linea dura assume in materia economica una doppia sfumatura: da un lato si irrigidisce e dall’altro si sfuma. Infatti Salvini afferma che: “La lotta al precariato è sacrosanta. Ma adesso ci sta qualche limatura“, “interverremo anche sul pubblico, con il ministro Giulia Buongiorno, per introdurre criteri di merito e di premi per gli statali“, “i sindacalisti non saranno d’accordo. Ma chissenefrega”.

Dall’altro lato, in tema pace fiscale e condono, il ministro dell’Interno sembra ammorbidirsi: “La pace fiscale tocca solo quelli che hanno dichiarato correttamente i loro redditi, ma poi non sono riusciti a pagare perché non ce la facevano. Anche quando si tratta di piccole somme”. La soglia da fissare dovrebbe aggirarsi intorno ai 100.000 euro “per limitarla a casi di pensionati, di artigiani…” e poi aggiunge: “Mi dicono: c’è tanta gente sui 130.000 euro o 150.000… E io ho detto: va beh, a me interessa il principio. Che non siano quelli che devono due milioni di euro”. Quindi la soglia potrebbe anche alzarsi e raggiungere i 200.000 euro. Da quest’operazione Salvini spera di incassare “minimo 20-25 miliardi di euro”.

Matteo Salvini ci tiene però a specificare che la pace fiscale “non è un condono. Il condono riguarda gli evasori”.