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Fondi di tutela: come funzionano e chi salva i correntisti

Silicon Valley Bank

La chiusura della Silicon Valley Bank e della Signature Bank non avrà impatti sui correntisti. Scopriamo cosa sono i fondi di tutela.

I casi della Silicon Valley Bank e della Segnature Bank hanno riportato l’attenzione sul tema della sicurezza per i clienti degli istituti bancari in difficoltà. Scopriamo cosa sono i fondi di tutela e chi salva i correntisti in queste situazioni.

Fondi di tutela: chi ci perde e chi si salva

Negli Stati Uniti la regola è che i primi 250 mila dollari che ci sono su un conto corrente vengono garantiti dal fondo di tutela, gli altri non sono protetti per cui in caso di difficoltà vengono persi. Nel caso della Silicon Valley Bank quasi tutti i clienti avevano depositi oltre il tetto dei 250mila dollari perché si trattava spesso di imprese. C’era il rischio che perdessero delle cifre molto alte facendo crollare queste attività. Il governo è subito intervenuto per proteggere tutti, anche chi era sopra la soglia. Il problema è che il Fondo di tutela dei depositi americano ha 128 miliardi da usare, mentre la somma dei depositi delle due banche chiuse ammonta al doppio, per cui il fondo rischia di non avere abbastanza risorse. Quando Biden spiega chi subisce direttamente questi salvataggi negli Stati Uniti si riferisce a manager delle banche chiuse, che perdono il posto, azionisti di questi istituti, che perdono tutto, categorie di obbligazionisti e tutte le altre banche, che devono mettere più soldi nel fondo di tutela ma che potrebbero scaricare queste spese sui clienti con maggiori commissioni. Quelli che vengono salvati sono i correntisti della banche chiuse e i contribuenti americani che non devono pagare tasse aggiuntive.

Fondi di tutela: come funziona in Italia e in Europa

In Italia il fondo di tutela è di 100mila euro come soglia per non perdere niente. Sono garantiti e vengono restituiti entro 7 giorni lavorativi. Nel nostro Paese ci sono 739 miliardi di euro di depositi garantiti, mentre la dotazione del fondo è di 3,3 miliardi. Se dovessero essere necessari interventi per il crac di una banca media quei soldi non basterebbero. Il mondo italiano è intervenuto per un totale di poco più di 3 miliardi e quasi sempre con interventi preventivi, mentre solo in due casi c’è stato il rimborso dei depositanti. A livello europeo l’idea è di creare un fondo unico in modo da dare le stesse garanzie ai correntisti di tutti i Paesi.