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Fontana: "Un altro lockdown sarebbe un danno indicibile, per ora Lombardia non rischia zona gialla"

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Fontana ha fatto il punto sulla situazione epidemica in Lombardia e ha evidenziato i gravi danni che comporterebbe un nuovo lockdown. 

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha affermato che un altro lockdown rappresenterebbe un disastro per la sua regione e per l’Italia intera: per il momento, ha spiegato, i numeri sono però tali che “non vedo nell’immediato alcuna necessità di chiusura e farò di tutto per evitare che possa accadere“.

Fontana su un altro lockdown

Intervistato da La Stampa, il Presidente ha infatti affermato che i dati sembrano confermare una tenuta del contagio, il che significa che la campagna vaccinale ha funzionato. Al momento, ha continuato, non c’è il rischio che la Lombardia passi in zona gialla perché gli ospedali stanno reggendo benissimo. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è fermo al 3% cento e, se l’anno scorso in questo periodo c’erano oltre 7.000 ricoverati negli ospedali, oggi ve ne sono circa 500.

Alla domanda se la Lombardia sia in grado di sopportare un altro lockdown, Fontana ha risposto che sarebbe un danno indicibile gravissimo da assorbire. Non solo per l’economia, ma anche per l’aspetto psicologico: “Più di 8 milioni di persone si sono vaccinate e io credo che non meritino ulteriori chiusure”.

Per questo, a suo dire, se la situazione dovesse evolversi in senso negativo ci dovranno essere limitazioni che non vadano a colpire chi si è vaccinato“. A chi gli ha chiesto se intende un lockdown per i non immunizzati sul modello austriaco, Fontana ha risposto che si tratta di decisioni che spettano al governo: “L’importante è che venga tutelata prima di tutto la libertà di chi ha fatto il proprio dovere“.

Fontana su un altro lockdown e la conferenza Stato-Regioni

Fontana si è infine espresso sulla conferenza Stato-regioni in programma per giovedì 18 novembre affermando che “Oggi andremo soprattutto ad ascoltare e in definitiva credo che non si debba fare nemmeno dell’allarmismo“. I tre parametri che indicano un possibile cambiamento di fascia, dall’incidenza alle terapie intensive, all’area medica, sono per lui ancora controllabili mentre per la terza dose, tra prenotazioni e vaccinazioni, è già stato superato il milione di persone. “Vaccineremo la gente perfino nei cinema e nei supermercati“, ha concluso.