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Food porn: non è colpa degli smartphone, ma è una tendenza remota

Food porn

Food Porn, la mania di fotografare il cibo e condividerlo con altre persone imperversa la società attuale ma proviene dai pittori del passato. Già alcuni secoli fa, i pittori erano soliti rappresentare alimenti buoni e incredibilmente succulenti. La nostra ossessione di osservare e mostrare dei ...

Food Porn, la mania di fotografare il cibo e condividerlo con altre persone imperversa la società attuale ma proviene dai pittori del passato.

Già alcuni secoli fa, i pittori erano soliti rappresentare alimenti buoni e incredibilmente succulenti.
La nostra ossessione di osservare e mostrare dei cibi particolarmente appetitosi o, al contrario, disgustosi, non è attribuibile all’uso degli smartphone: la tendenza del food porn ha radici davvero lontane.

È questo il risultato di un nuovo studio condotto dal Laboratorio Food & Brand dell’università di Cornell. I ricercatori hanno scelto 750 dipinti europei ed americani, realizzati negli ultimi 500 anni, sui quali sono rappresentati dei prodotti alimentari; in particolare, hanno concentrato la loro attenzione su 140 opere che illustrano i pasti quotidiani.
Come è spiegato nel sito del laboratorio, dopo aver analizzato le opere (di seguito alcuni esempi) l’équipe ha constatato che il 76% dei pasti rappresentati comprendevano dei frutti. Tra questi, inoltre, il più rappresentato era il limone. Il 19 % dei quadri, invece, presentavano verdure ed in particolare… carciofi.
Più del 54% delle opere mostravano pane e dolci. Il condimento rappresentato più spesso era il sale e il prodotto caseario ricorrente era il formaggio. Nella categoria carni e prodotti ittici, i più rappresentati erano i crostacei, molto spesso anche l’aragosta. Nell’insieme, il 22 % delle opere mostravano i frutti di mare, nonostante, all’epoca, fossero molto rari.

Piatti glorificati e stravaganti

Queste osservazioni dimostrano che alcuni dei cibi, dipinti più comunemente tra gli anni 1500 e 2000, come i crostacei o i frutti esotici, non rappresentavano affatto il regime alimentare dell’epoca. Al contrario, gli artisti “dipingevano dei pasti glorificati, stravaganti, basati più sul sogno che sulla realtà”, una pratica molto simile all’attuale e costante tendenza del food porn.
Il New York Post utilizza come esempio il quadro Tafel mit Hummer, dipinto dall’olandese Pieter Claesz nel 1641che rappresenta dei vassoi di aragosta, ostriche e limone. I frutti di mare “non facevano parte del regime alimentare abituale dei Paesi Bassi. E allora dov’è l’albero da limoni più vicino ad Amsterdam?”, sottolinea Brian Wansink, collaboratore dell’équipe di ricerca e direttore del Food & Lab Brand.