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Foreign fighter espulso, era in contatto con gli estremisti

Thomas Barnouin

Un foreign fighter di 28 anni è stato espulso dall'Italia con un provvedimento firmato dal ministro dell'interno Marco Minniti.

Un foreign fighter di 28 anni è stato espulso dall’Italia con un provvedimento firmato dal ministro dell’interno Marco Minniti. Il ragazzo, residente a Bolzano, è stato allontanato per motivi di sicurezza. L’uomo a quanto pare era in contatto con estremisti attivi in Siria e in Iraq. Le indagini della Digos e dell’Antiterrorismo hanno accertato il fatto che il giovane era in contatto con una formazione jihadista. Egli infatti militò in Siria tra le fine del 2014 e l’inizio del 2015.

Foreign fighter espulso

Quella del ragazzo di 28 anni di origini kosovare è una delle tante espulsioni che si sono verificate dal 2015 ad oggi. Con quella del giovane 28enne si arriva ad un numero totale di ben 237 espulsioni. Le indagini da parte della Digos e dell’Antiterrorismo italiano hanno fatto emergere strani movimenti che hanno coinvolto appunto il giovane kosovaro. Tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, il foreign fighter, aveva anche partecipato ad una delle file in Siria di formazione jihadista.

Questo evento in particolare è stato segnalato alle autorità di competenza italiane nell’ambito della collaborazione internazionale. Ma non è finita, il giovane 28enne in passato aveva anche sostenuto l’organizzazione “Rinia Islame Kacanik” e le sue attività. Quest’organizzazione è particolarmente famosa per il suo leader che è conosciuto per la sua cattiveria e brutalità illustrata all’interno dei video di propaganda.

I contatti del foreign fighter

Le indagini dell’Antiterrorismo italiano e della Digos della città di Brescia hanno inoltre verificato e confermato il fatto che il giovane 28 enne kosovaro era in contatto con estremisti attivi sia in Siria che in Iraq. A causa dei suoi rapporti con gli estremisti, i quali erano coinvolti in progetti piuttosto ostili e sospetti, il giovane è stato dichiarato idoneo per l’espulsione. Il 28 enne è stato dunque accompagnato all’aeroporto di Malpensa e fatto salire su un aereo diretto nel suo paese.

Altri casi

Il 30 settembre scorso è stato espulso un altro sospettato dall’Italia. L’uomo era un egiziano di 36 anni recluso in carcere nella città di Monza. Lo stesso Marco Minniti ha firmato il provvedimento che ha fatto sì che l’egiziano tornasse in patria. Anche in questo caso il motivo riguarda la sicurezza. L’uomo era in contatto con un foreign fighter di origini marocchine. Quest’ultimo era da tempo ricercato dalla polizia ed era stato condannato a ben otto anni di reclusione dal tribunale di Milano. L’egiziano, secondo i risultati delle indagini da parte degli inquirenti, teneva i contatti con il foreign fighter tramite il social network Facebook. Oltre al foreign fighter l’uomo era in contatto anche con altri personaggi collusi con l’Isis.

Il 36enne marocchino era detenuto presso il carcere di Monza a causa di un’ordinanza cautelare emessa dalla Corte d’Appello di Milano. Aveva violato il divieto di avvicinarsi presso i luoghi più frequentati dalla sua ex compagna la quale, dallo stesso, aveva subito ripetute violenze e maltrattamenti. L’uomo è stato poi espulso subito dopo la scarcerazione.

Un’altra espulsione

Lo scorso 7 novembre è stata espulsa un’altra persona sempre per motivi di sicurezza. L’interessato è un 40enne residente nella provincia di Pavia. L’uomo era già stato segnalato nel 2015 per aver finanziato un foreign fighter marocchino/belga il quale si era poi recato presso l’area siro-irachena con il fine di unirsi allo stato islamico.

Un altro caso piuttosto famoso è quello di Lara Bombonati. Lei è una donna innamorata di uno jihadista che ha deciso di convertirsi all’islam.