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Forte terremoto M 6.8 in Indonesia: paura tsunami

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Un forte terremoto ha scosso le isole di Lombok e Bali in Indonesia. I geologi hanno lanciato l'allerta tsunami sulle due isole

Un forte terremoto ha scosso nel primo pomeriggio del 5 agosto l’isola di Lombok, in Indonesia. Il terremoto registrato è stato stimato prima a 6.6 della scala Richter, poi in seguito rettificato a 6.8, ma altri rilievi più aggiornati e affidabili lo stimano addirittura a 7.0.

La scossa è arrivata solo una settimana dopo che un altro terremoto si era verificato nella zona, al largo della stessa isola di Lombok, in quel caso tuttavia l’epicentro era in pieno mare.

Un epicentro particolarmente sensibile

Sia Lombok che Bali sono state avvisate della possibilità di un disastro imminente a conseguenza delle scosse di terremoto rilevate nel pomeriggio di domenica 5 agosto. Paura e panico sono già diffuse nelle due isole. Non solo per il terremoto ma anche per l’allarme tsunami che è scattato subito dopo. Sia Lombok che Bali sono due destinazioni turistiche molto popolari per spiagge e riserve naturali, ma anche per le scalate sui due vulcani Agung e Rinjani, due tra i più attivi nell’arcipelago indonesiano. Solo una settimana fa un terremoto si era verificato al largo di Lombok e aveva causato la morte di 17 persone, nonché l’intrappolamento di alcuni scalatori al vulcano Rinjani.

Il terremoto si è verificato ad una profondità di 10,5 chilometri, nei pressi del paesino Loloan, sulla costa settentrionale di Lombok e non troppo lontano dal capoluogo Mataram, ma le vibrazioni si sono sentite anche nella porzione orientale di Java, fino alle città di Surabaya e Malang. Secondo gli esperti, sono le condizioni favorevoli per la formazione di un potente tsunami. Al momento non sono ancora pervenute notizie di vittime o feriti, ma è molto probabile che la situazione (e il conteggio) cambi con il passare delle ore.

L’anello di fuoco si risveglia

L’istituto geologico americano ha portato il livello d’allerta da verde a giallo, che significa che perdite di vite e beni sono molto probabili nelle prossime ore. Un livello d’allerta giallo significa anche che il pericolo è localizzato e che non dovrebbe interessare in maniera significativa aree più distanti di 100 km dall’epicentro. Nei pressi di questo raggio però sono situate le coste di Sumbawa e soprattutto di Bali, che potrebbero essere interessate da onde anomale o addirittura tsunami nelle prossime ore. Le autorità hanno consigliato a turisti e residenti di allontanarsi dalle coste e di evitare aree sensibili come il vulcano Agung.

L’istituto di Metereologia indonesiano ha fatto sapere che dopo le scosse dello scorso 29 luglio ben 100 micro-scosse erano state registrate dal sistema di monitoraggio. Il verificarsi di un’altra scossa di magnitudo medio-grande era dunque molto probabile.

I tanti stranieri che popolano le due isole, chi in maniera temporanea chi permanente, hanno preso d’assalto i social, comunicando come si fosse trattata della scossa più forte avvertita negli ultimi 15 anni.

L’Indonesia è situata sull’anello di fuoco, una catena di vulcani che si estende dal sudest asiatico per allargarsi nell’Oceano Pacifico e salire fino al Giappone. A complicare la situazione instabile dell’arcipelago, anche la sua posizione a cavallo tra placche geologiche, la linea d’incontro passerebbe proprio vicino all’isola di Lombok. Molti geologi avevano avvisato come il 2018 sarebbe stato un’anno particolarmente intenso quanto ad attività sismica.

Oltre al terremoto del 29 luglio, un altro terremoto in scala 5.4 si era verificato una settimana prima al largo occidentale di Sumatra, non troppo lontano dall’epicentro del terribile tsunami del 2004. Non ci sono state però conseguenze gravi nelle zone abitate dell’isola.