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Francesco, morto di otite, l'omeopata disse ai genitori: 'Non porterei mio figlio all'ospedale'

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Riguardo al piccolo Francesco, morto di otite, parla l'omeopata dicendo che non avrebbe portato il figlio in ospedale proprio perché in via di guarigione.

La storia del piccolo Francesco, morto in seguito a una otite curata con metodi omeopatici, fa ancora molto discutere. Ora a parlare di quanto successo è l’omeopata che aveva in cura il bambino. Ecco la sua testimonianza in merito.

Martedì scorso, il giorno in cui il bambino di nome Francesco, è caduto in coma per via di una otite curata con metodi omeopatici, l’omeopata si è presentato in casa della famiglia. L’omeopata, Massimiliano Mecozzi che ha somministrato al bambino metodi omeopatici, ha detto ai genitori di non portare il bambino in ospedale in quanto sarebbe guarito a breve.

L’omeopata ha detto ai genitori di non portare il figlio in ospedale. “Se fossi mio figlio non lo porterei in ospedale” sono queste le parole usate dall’omeopata che aveva in cura il piccolo per via dell’otite. Il bambino versava già in condizioni gravi e la corsa in ospedale era l’unica cosa da fare. Oltre a dissuadere i genitori, il medico omeopata ha parlato anche con un operatore del 118 dicendo che non era il caso di portare il piccolo in ospedale. Il medico del 118 non ha minimamente ascoltato i consigli dell’omeopata. Per questo, il bambino è giunto in ospedale dove gli hanno somministrato una tachipirina per fargli abbassare la febbre. La madre del bambino era contraria a questo farmaco, come raccomandato più volte dall’omeopata. Il medico del 118 non ha ascoltato neanche in questo caso e il bimbo è stato trasferito in ospedale.

Francesco è morto il 27 maggio per le condizioni gravissime in cui versava. L’otite, curata con prodotti omeopatici e non antibiotici, ha provocato una infezione che ha portato il piccolo ad avere danni al cervello. Solo oggi con gli esiti dell’autopsia si sapranno le esatte cause della morte del piccolo. Sia i genitori del piccolo che l’omeopata Mecozzi hanno un consulente per assistere alle operazioni dell’autopsia sul corpo del piccolo. Lo stesso Mecozzi ha abbandonato la professione medica e ora lavora come facchino in un supermercato.

L’omeopata Massimiliano Mecozzi

Massimiliano Mecozzi è un omeopata di 55 anni che ha preferito somministrare prodotti omeopatici a Francesco per l’otite. E’ di Roma e proprio nella capitale si è laureato in medicina nel 1996. Un uomo molto religioso. Ha fatto parte di un gruppo mistico di matrice cattolica, sciolto dopo un po’ di tempo, per alcune accuse di truffa. Gli incontri della associazione si basavano su sedute con impostazione delle mani. Un metodo per alleviare i dolori fisici e stare meglio.

La parola del primario

Nella vicenda del piccolo Francesco, a parlare è stato anche Fabio Santarelli, il primario dell’Ospedale di Salesi. Santarelli ha parole dure riguardo quanto successo.”L’infezione da otite è stata causata da un batterio comune. Se non curata adeguatamente la stessa cosa sarebbe potuta succedere anche a un adulto. Penso che al di là delle convinzioni personali se il quadro clinico peggiora con l’uso di medicine alternative non penso sia il caso di aspettare molti giorni prima della somministrazione di una cura antibiotica”.

I genitori e l’omeopata Mecozzi sono indagati per omicidio colposo. Inoltre, gli organi donati del piccolo Francesco hanno salvato tre bambini.

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