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Francesco Vaia direttore dell'Istituto Lazzaro Spallanzani: "Il coprifuoco si può anche abolire, non ha valore scientifico"

Vaia coprifuoco

Secondo Francesco Vaia il coprifuoco potrebbe anche essere abolito: si tratta di una misura priva di valore scientifico.

Il direttore dell’Istituto Lazzaro Spallanzani Francesco Vaia ha affermato che il coprifuoco non ha valore scientifico ma di strumento che riduce le occasioni di contagio. Come tale può quindi essere fissato alle 22, alle 23 o alle 24: per lui nulla cambia dal punto di vista epidemiologico.

Vaia sul coprifuoco

Intervistato dal Tempo, l’esperto ha affermato che la misura del coprifuoco in sé ha funzione di deterrente nel senso che limita la possibilità di contagiarsi e fare assembramenti. Ma sul piano scientifico può essere fissato alle undici di sera o a mezzanotte che nulla cambierebbe. Per questo secondo lui va compiuto un ragionamento diverso: “Gli italiani meritano un premio, ma si può riprendere a vivere se si rispettano ancora certi comportamenti e si utilizza cautela nelle azioni. Non possiamo dare legna da ardere ai catastrofisti“.

Vaia: “Coprifuoco si può anche abolire”

Se tutti i cittadini rispettassero i protocolli, ha continuato, il coprifuoco si potrebbe anche abolire del tutto. Per aiutare la popolazione ad intraprendere la giusta direzione, gli scienziati devono non evocare incubi e teorizzare l’impatto di varianti ma consigliare, invitare alla prudenza ed esortare a vaccinarsi.

Al momento il governo sembrerebbe intenzionato ad un iniziale slittamento alle 23 per poi valutarne, in base alla situazione epidemiologica, uno futuro alle 24.

Vaia, coprifuoco: “Buoni risultati con i vaccini”

A proposito di vaccini, secondo Vaia il piano vaccinale sta procedendo nel modo giusto in direzione del potenziamento auspicato. Le regioni stanno ottenendo buoni risultati e ciò vuol dire un ritorno progressivo alla vita come dimostra il caso di Israele. Il vaccino, ha continuato, è lo strumento più importante per uscire dalla pandemia perché i sieri abbattono quasi completamente la mortalità e la possibilità di contagio.

Il numero di quanti, pur vaccinati, sono risultati contagiati è infatti molto basso. Spesso si tratta di asintomatici e, come verificato in laboratorio, hanno una bassa carica virale e sono probabilmente anche poco contagiosi. Resta però secondo lui il rammarico per non aver spinto prima sulle vaccinazioni: “Ci sono stati troppi balbettii, specie a livello europeo. Francamente non capisco come alcuni commissari europei possano non rinnovare contratti“.

Il riferimento è all’annuncio dell’UE su AstraZeneca. A suo dire quando si muove un’iniziativa del genere sarebbe opportuno spiegare ai cittadini perché lo si fa e non limitarsi semplicemente all’annuncio. Altrimenti si finisce per disorientarli.