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Frasi su migranti istigano odio razziale, Salvini denunciato

Salvini

Le uscite sui migranti ed i rom hanno portato a Salvini una denuncia per istigazione all'odio razziale, aggravata per il fatto di essere un ministro.

Matteo Salvini è stato denunciato da cinque cittadini, volti noti della politica trevigiana, per istigazione all’odio razziale (legge Mancino), aggravata dalla posizione di responsabile di una pubblica funzione. Nell’esposto, evidenziate alcune frasi considerate “di contenuto discriminatorio e razziale” contro i migranti ed i Rom. Il leader della Lega assicura: “Se bloccare cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”.

Salvini e le frasi discriminatorie

“Per gli immigrati clandestini è finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare” aveva tuonato durante un comizio a Vicenza Matteo Salvini appena tre giorni dopo la nomina a ministro dell’Interno. Prima ancora, lasciando il Quirinale, il neo ministro aveva invece dichiarato: “Gli immigrati che campeggiano qui a pranzo e cena sono evidentemente troppi. Hanno mangiato abbondantemente alle spalle degli altri per troppo tempo”. E ancora: “I rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”, se ne uscito poi Salvini, annunciando una “ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti” al fine di avviare un censimento sulla popolazione.

Per queste, e forse molte altre dichiarazioni simili, il leader della Lega è stato denunciato al procura della Repubblica di Treviso da Luigi Calesso, Gabriella Casagrande, Marta Cassano, Said Chaibi, Renato Zanivan, volti noti della politica e delle istituzioni trevigiane. Il reato ipotizzato è l‘istigazione all’odio razziale (legge Mancino), aggravata dalla posizione di responsabile di una pubblica funzione. Nell’esposto, diffuso dalla Tribuna di Treviso, si sottolinea poi come “le affermazioni del Ministro, singolarmente e complessivamente considerate, hanno travalicato scientemente il limite del legittimo esercizio del diritto di manifestazione del pensiero previsto dall’art. 21 della Costituzione, e non sono pertanto tutelate dalla libertà d’espressione”.

Secondo i querelanti, infatti, il ministro avrebbe rilasciato dichiarazioni “di contenuto discriminatorio e razziale” definendo “in modo palesemente diffamatorio la condizione dei richiedenti asilo che raggiungono l’Italia” e “promuovendo l’ostilità dei cittadini italiani nei confronti di tali persone”. Inoltre, viene evidenziato, tali frasi avrebbero alimentato sul web e soprattutto sui social decine di “commenti xenofobi e razzisti”.

Il fascicolo per sequestro di persona

Sul tema immigrazione questo non è l’unico guaio giudiziario a cui Matteo Salvini sembra dovrà provvedere. Solo due giorni fa il ministro dell’Interno chiariva in una diretta Facebook: “Mi sono rotto di essere accusato di essere un delinquente, un assassino, un malavitoso e addirittura un sequestratore. Oggi Saviano ha detto che sono un eversore, che dovrei essere processato”.

“Leggevo che la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona” annuncia quindi. “Sono qua, non sono ignoto, mi chiamo Matteo Salvini, attualmente ministro dell’Interno con mandato preciso di difendere i confini di questo Paese” puntualizzava quindi. “Se bloccare cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono” aggiungeva quindi.