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Frode fiscale, maxi operazione in Lombardia: 25 arresti

Frode fiscale

Venticinque persone sono state arrestate nel corso di una maxi operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Brescia.

Maxi operazione da parte della Guardia di Finanza di Brescia, che ha arrestato venticinque persone con l’accusa di frode fiscale. In particolare, il blitz è stato effettuato in diverse province della Lombardia. Al centro dell’inchiesta c’è uno studio commerciale di Milano che offriva una sorta di pacchetto “all inclusive”, che consentiva di occultare i proventi derivanti dall’evasione tramite società off-shore e fatture per operazioni che in realtà non sono mai avvenute.

Caso di frode fiscale in Lombardia

Venticinque persone sono state arrestate nel corso di una maxi operazione effettuata dalla Guardia di Finanza di Brescia, in quanto accusate di frode fiscale. L’operazione è avvenuta in diverse province della regione Lombardia e non solo, come ad esempio Brescia, Bergamo, Varese, Parma e Lodi. Al centro dell’indagine che ha portato a questi arresti c’è uno studio commerciale di Milano che proponeva un pacchetto “all inclusive”, che permetteva di occultare determinati proventi derivanti dall’evasione. Questo occultamente avveniva tramite società off-shore e fatture per operazioni che in realtà non sono mai avvenute.

Non solo arresti. Nel corso dell’operazione infatti sono stati sequestrati beni per oltre centoottanta milioni di euro. L’operazione è cominciata a partire dalle prime ore di questa mattina e ha visto impegnati circa centoventi finanzieri della Guardia di Finanza di Brescia, coordinati dalla locale Procura.

Gli altri casi

Quello descritto in precedenza è solamente l’ultimo caso di frode fiscale avvenuto a Brescia negli ultimi giorni. Ieri, infatti, è andata in scena un operazione denominata “Free Fuel”, che ha portato all’arresto di sette persone, al divieto di amministrare imprese e il sequestro preventivo di beni per un valore superiore ai cinque milioni di euro. A svolgere questa operazione è stata sempre la Guardia di Finanza di Brescia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Brescia con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia.

In particolar modo, le sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e le due misure interdittive riguardanti il divieto di amministrare imprese sono state eseguite dagli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Brescia e della Tenenza di Desenzano del Garda, supportati da alcuni Reparti territoriali del Corpo operanti in Campania e Umbria. In manette ci sono finiti due brokers residenti in Lombardia, quattro persone residenti in Campania e un’alta persona residente in Umbria, tutte che operavano nel settore della commercializzazione del petrolio.

La frode fiscale ha interessato ben sedici milioni di litri di carburante provenienti soprattutto dalla Croazia e dalla Slovenia. L’obiettivo era quello in abbassare in maniera artificiale il prezzo finale del prodotto alle pompe di rifornimento, attraverso la costruzione di società che in maniera sistematica ometteva il versamento dell’Iva dovuta all’erario. Un elemento da sottolineare è che queste società fittiziamente interposte avevano una sede apposita e occulta in un bunker presente in provincia di Napoli. Il nascondiglio, però, è stato scoperto da parte delle Fiamme Gialle.