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Viale Fulvio Testi: oltre 2500 euro di multa per Autovelox

fulvio testi

15 contravvenzioni e 2500 euro di multa per eccesso di velocità. Finisce la vicenda giudiziaria per il cittadino che ha visto annullate le multe.

Un cittadino si è visto recapitare un salasso di più di 2500 euro di multe. Infrazione contestata? sempre la stessa: eccesso di velocità in Viale Fulvio Testi.

Colto in fallo per quindici volte

Il cittadino in questione in un solo mese ha infatti accumulato quindici contravvenzioni, tutte registrate dallo stesso autovelox, quello situato tra i pali 10 e 11 di Viale Fulvio Testi a Milano.

Il cittadino in questione è però riuscito a farsele annullare tutte insieme. Ricorrendo tramite il giudice il pace, e assistito dal CODACONS, si è visto infatti annullare tutte le infrazioni registrate dall’apparecchio elettronico.

L’annullamento è stato inevitabile, in quanto il comune ha preferito non difendersi non presentandosi alle udienze, e costringendo così il giudice di pace ad accogliere uno ad uno i ricorsi presentati dall’automobilista.

Le quindici contravvenzioni – da quasi 200 € l’una – erano state accumulate tutte nel periodo compreso tra il giorno dell’installazione dell’autovelox, il 15 dicembre, e metà gennaio.

La contestazione

Duplice obiezione quella mossa alle contestazioni: innanzitutto il comune avrebbe installato una segnaletica insufficiente, e inoltre gli apparecchi installati non sarebbero sufficientemente visibili, essendo stati appesi direttamente ai pali.

Inoltre l’autovelox sarebbe stato posto esattamente nel tratto di strada in cui il limite di velocità si riduce, passando da 70Km/h a 50Km/h. Una scelta he ha causato molte polemiche tra i citaddini, che lamentano di essere vittima della volontà del comune di fare cassa sulla pelle dei pendolari che percorrono quel tratto di strada più volte ogni giorno.

Le multe sarebbero state recapitate ai cittadini in oltre due mesi: una tempistica che non consente al cittadino di accorgersi per tempo, e accumulare quindi infrazioni giorno dopo giorno senza avere la possibilità di modificare il proprio comportamento.

Segnaletica fallace

Inoltre il Comune è accusato di aver provveduto a realizzare la segnaletica orizzontale – ossia le grandi scritte sull’asfalto che indicano il cambiamento di limite – solo in un secondo momento rispetto all’installazione delle apparecchiature elettroniche, lasciando così gli automobilisti nella convinzione di essere nei limiti di velocità.

Il CODACONS accusa il comune di praticare, attraverso l’installazione di questi apparecchi, quella che definisce una “tassa occulta” applicata agli automobilisti.

Secondo l’associazione dei consumatori il comune per la gestione dei rilevatori di velocità si rivolgerebbe ad una azienda privata a cui concede a costo zero la locazione degli apparecchi, riconoscendo successivamente a questa società una percentuale delle infrazioni che può variare tra il 32 e il 40 percento.

Una accusa a cui il comune, non presentandosi dal giudice, non ha potuto/voluto replicare.

Inoltre l’amministrazione meneghina viene accusata di delegare la stesura dei verbali di accertamento alla società che si occupa dell’accertamento delle infrazioni, contravvenendo alla legge secondo la quale le multe possono essere redatte solamente da agenti di polizia.

La questione resta aperta

La questione dell’autovelox di Viale Fulvio Testi resta quindi aperta.

quella di un autovelox che da quanto è entrato in funzione ha comminato migliaia di contravvenzioni, causando la rabbia degli automobilisti, che hanno anche creato in Facebook una valvola di sfogo e un luogo di informazione dedicata al tratto di strada in questione.

Nella pagina Facebook @MulteFulvioTesti infatti i cittadini hanno cominciato a postare informazioni sull’autovelox, oltre che a condividere moduli per la contestazione delle multe e consigli sulle procedure da seguire per ottenere l’annullamento delle contestazioni.

Comune che comunque aveva già in precedenza annunciato l’annullamento di quasi 3000 verbali elevati tra il 2 novembre e il 14 dicembre scorso, motivando la decisione con degli errori di calcolo che sarebbero contenuti negli stessi.