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Il dottor Roberto Fumagalli lo ha spiegato molto chiaramente in una intervista al Corriere della Sera: “I no vax hanno i polmoni distrutti e curarli è davvero difficile”. Il docente della Bicocca e direttore di Anestesia e Rianimazione al Niguarda di Milano ha parlato delle difficoltà terapeutiche con i negazionisti. Ed ha spiegato: “Quando c’è una malattia grave che colpisce i polmoni lo sforzo che si fa per respirare provoca un ulteriore danno meccanico, dovuto all’iperventilazione”.
No vax con i polmoni distrutti al 90%: ecco cosa vede ogni giorno il dottor Fumagalli
“Vediamo dei non vaccinati arrivare in ospedale con il tessuto polmonare quasi completamente distrutto (anche al 90%), proprio per questo circolo vizioso: la difficoltà respiratoria e il conseguente angoscioso desiderio di soddisfare la fame d’aria”. Poi spiega: “Infatti una delle cure che si mettono in atto in caso di Covid grave è il cosiddetto riposo polmonare, che richiede sedazione e ventilazione meccanica”.
Non solo vo vax con i polmoni distrutti, ma anche immunizzati con le sole due dosi Astrazeneca poco protetti
E con i vaccinati? I problemi ci sono anche con alcuni di loro: “Tra gli immunizzati, i meno protetti sono quelli che hanno ricevuto due dosi di AstraZeneca, mentre abbiamo avuto pochissimi pazienti con la terza dose e principalmente nelle due settimane dopo la vaccinazione in cui la copertura non è ottimale. Il booster con un vaccino a mRna protegge molto bene anche dopo due dosi a vettore virale”.
L’apporto di ossigeno per i no vax con i polmoni distrutti e le cure per i pazienti gravi
Il problema è l’apporto di ossigeno, problema specie per i no vax: “Alcuni pazienti, quasi sempre non vaccinati, hanno 80-83 di saturazione e serie difficoltà respiratorie. Ma sono persone che negano l’esistenza di Covid, per un atteggiamento ideologico, e di conseguenza aspettano troppo a chiamare i soccorsi”. E ancora: “Il livello di ossigeno nel sangue scende nell’arco di alcuni giorni, non all’improvviso”. Sui pazienti gravi Fumagalli ha spiegato: “vengono trattati con cortisone, ventilazione meccanica, supporto per l’alimentazione, antibiotici in caso di sovrainfezioni batteriche”.