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Fuori dal coro: i motivi dello stop legati ai costi?

Fuori dal coro

Mentre c'è chi grida alla censura per lo stop di Fuori dal Coro, sembra che il programma sia stato temporaneamente sospeso per una questione di costi.

Il conduttore di Fuori dal Coro, Mario Giordano, ha dichiarato che il suo programma tv tornerà in onda a partire dall’11 gennaio. Lo stop del programma durante le feste natalizie ha scatenato una bufera da parte di molti no vax, che hanno gridato alla censura.

Fuori dal Coro: lo stop per le Feste

Mentre qualcuno aveva ipotizzato che Fuori dal Coro sarebbe tornato in onda a partire dal 25 gennaio, il conduttore Mario Giordano ha dichiarato che il suo show verrà trasmesso a partire dall’11 gennaio 2022: “Io ritornerò, ritornerò l’11 gennaio, con la mia voce sgradevole, con le nostre inchieste che danno fastidio, perché chi non urla è complice”.

Fuori dal Coro e i No Vax

Lo stop del programma è stato usato da molti personaggi del mondo no vax per gridare alla censura, mentre sembra che Mediaset abbia deciso di interromperlo temporaneamente per una banale questione di costi. Secondo i rumor in circolazione il programma di Mario Giordano costerebbe all’emittente molto di più rispetto ai format Zona Bianca, Controcorrente, Quarta Repubblica e Dritto e rovescio. L’intervallo stabilito da Mediaset (dal 7 dicembre all’11 gennaio) servirà quindi a contere i costi.

Mario Giordano: Fuori dal Coro

Le posizioni contestatrici del conduttore Mario Giordano avrebbero trovato l’appoggio di alcuni esponenti dell’universo novax e no green pass. Il conduttore a tal proposito ha anche replicato contro Enrico Mentana con una lettera pubblica in cui ha scritto: “Ti pregherei di usare con cautela il termine tanto di moda. Cosa intendi per no vax? Oggi vengono assimilati con lo stesso epiteto chi pensa che i vaccini siano acqua di fogna e chi, semplicemente, dubita che sia opportuno somministrarli ai bambini, sulla base dei dati scientifici attuali. Oppure chi pensa al complotto mondiale e chi, semplicemente, dubita che escludere dal lavoro chi è senza green pass sia il modo migliore per difendere insieme salute e diritti costituzionali”. E ancora ha scritto: “C’è un po’ di differenza tra le due cose, non ti pare? Tanto è vero che chi ti ha intervistato l’altro giorno su Repubblica ti ha subito chiesto: ‘E allora Cacciari?’. Cacciari non è un no vax, hai giustamente risposto. Infatti. Ma ormai anche lui, come tutti gli altri appena solleva il sopracciglio per obiettare alcunché alla verità ‘somministrata dall’alto’ viene subito bollato con il marchio d’infamia. Sembra di essere tornati agli anni formidabili in cui se non leggevi Lotta Continua eri fascista”.