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Furti in casa, arrestati i 'maghi della chiave bulgara'

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I carabinieri hanno scoperto e sgominato una banda di georgiani, specializzata nel furto seriale con la tecnica della chiave bulgara.

Specialisti dei furti

Una ‘palestra dello scasso‘ e un deposito per lo stoccaggio della refurtiva è ciò che hanno trovato i carabinieri della Compagnia di Chivasso, nell’ambito di un’operazione contro una banda di specialisti del furto. Gli agenti, con la collaborazione con i colleghi dei reparti territorialmente competenti e con lo Scip, il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, hanno sgominato una banda di georgiani specializzati in furti seriali di appartamenti e agenzie assicurative con la tecnica della chiave bulgara, un set di ferri di varie misure che consentono l’apertura di quasi tutte le serrature, senza lasciare segni.

Il metodo della ‘chiave bulgara’

I furti con la ‘chiave bulgara’ sono decisamente più sofisticati di quelli con scasso. E in quella ‘palestrea’ avveniva una ricerca per rendere sempre più efficace questa tecnica. Una volta che i ladri individuano l’abitazione per il loro colpo, inseriscono una ‘chiave morbida’ in grado di leggere i codici della serratura e, successivamente, la sovrappongono a un secondo attrezzo, ruotando a destra e a sinistra. Dopo questa operazione si può rientrare al quartier generale e, con un tornio, si realizza una chiave master perfetta al millimetro.

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Clan attivo in Italia e Europa

Con l’accusa di aver compiuto, dal dicembre 2015, almeno 85 furti in abitazioni e uffici, in diverse regioni italiane, in particolare nelle province di Torino, Savona, Alessandria, Cuneo e Pavia, 28 persone sono state arrestate in Italia e in Germania, tutte accusate a vario titolo di ricettazione e associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione. Secondo gli accertamenti degli investigatori, il gruppo sarebbe una diramazione locale di un più ampio clan nato in una città georgiana, attivo in tutta Europa nella commissione di reati contro il patrimonio.

Refurtiva spedita in Georgia

In particolare, nel corso dell’indagine, coordinata dalla procura di Torino, i carabinieri hanno individuato a Reggio Emilia il deposito della banda dove era stoccata la refurtiva prima di essere spedita in Georgia, mentre una vera e propria ‘palestra dello scasso’, dove i membri della banda si allenavano per migliorare i tempi di apertura delle serrature di porte e casseforti, è stata scoperta dai carabinieri nel capoluogo piemontese.

Come prevenire i furti alla ‘chiave bulgara’

Come prevenire questi furti? Gli esperti spiegano come la cosa migliore sia dotarsi di serrature di ultima generazione, dotate di chiavi piatte e codificate. Si tratta di chiavi speciali che possono essere riprodotte solamente se si ha in mano l’originale, almeno per il momento. Ma sono ancora pochi gli italiani che hanno scelto questa opzione: nel 70% delle case della Penisola vengono utilizzate le vecchie serrature a doppia mandata, mentre l’abitudine di proteggersi con allarmi e videocamere è ancora piuttosto rara. Esiste anche un sistema (chiamato Cerbero e prodotto a Torino) che integra la serratura tradizionale a un sistema elettronico con telecomando e che rende decisamente più difficile l’apertura della serratura anche a chi riesce a riprodurre la chiave. E dopo il danno, si rischia anche la beffa, non tutte le assicurazioni, infatti, sono disposte a risarcire i furti se non ci sono segni di effrazione.

Con l’insorgere del problema sono stati effettuati test su 60 cilindri di diverse marche e i risultati sono stati sconcertanti: l’80% delle serrature sono risultate facilmente apribili in pochi secondi. Meglio dormire sonni tranquilli con una chiave codificata, almeno fino a quando i ladri non riusciranno a clonare anche questo sistema di sicurezza.