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G8, Diaz: ancora una condanna per l'Italia da Strasburgo

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L'italia, infatti, non è riuscita a dare vita ad una legge sulla tortura con tutti i parametri che richiede l'Europa.

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per gli atti di tortura effettuati da parte delle forze dell’ ordine nella notte tra il 20 e 21 luglio 2001 nella scuola Diaz durante il G8 di Genova. Si è stabilito che le leggi italiane sono inadeguate a punire e quindi è necessario intervenire prevenendo gli atti di tortura commessi dalle forze dell’ordine.
Strasburgo richiama nuovamente l’Italia per la sua gravissima mancanza in tema di diritti umani nella sentenza del caso Cestaro emessa il 7 aprile 2015 . Ora il Consiglio d’Europa ha invitato la Camera dei Deputati a modificare il testo della legge contro la tortura in Italia, infatti se ne discuterà in aula giovedì 29 giugno.
Nella sua forma attuale contiene diversi elementi in disaccordo con quanto prescritto dagli standard internazionali, lo afferma Nils Muiznieks. La legge infatti prevede che affinché si possa accusare qualcuno di tortura occorre che la persona abbia compiuto gli atti di grave violenza diverse volte e la tortura psicologica esiste solo in alcuni dei casi in cui viene stabilito.

“Osservando che il testo sembra divergere dalla definizione contenuta nella Convenzione contro la tortura delle Nazioni Unite, anche sotto altri aspetti. La definizione di tortura, che ricomprende gli atti commessi da privati cittadini, non si traduce in un indebolimento della protezione contro la tortura commessa da funzionari dello Stato, data la particolare gravità di questa violazione dei diritti umani”. Queste sono le parole del commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, che ha scritto in una lettera inviata tra gli altri ai Presidenti dei due rami del Parlamento, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

In più di venti anni in Italia i governi e i ministri che si sono succeduti non sono intervenuti nella modifica delle leggi che riguardano i massimi funzionari di polizia indagati e condannati per le brutali violenze nella scuola Diaz. E negli anni successivi sono stati incapaci di dare vita ad una legge sulla tortura con tutti i parametri che richiede l’Europa.

“Oggi il comitato dei ministri del Consiglio d’europa rimprovera nuovamente il governo italiano per non aver ancora approvato il reato di tortura, una misura che il M5S chiede fin dal suo ingresso in parlamento. E la responsabilità di questa gravissima negligenza ricade tutta sul ministro Orlando e su Matteo Renzi, che in tutti questi anni non ha fatto nulla. Il loro silenzio non solo ci è costato finora in termini di immagine sul palcoscenico internazionale, ma è un silenzio che in sostanza avalla atrocità come quelle commesse alla scuola diaz in occasione dello svolgimento del G8 di Genova nel 2001. E’ deplorevole” ha dichiarato il deputato M5s Vittorio Ferraresi.