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Galeria Antica, città fantasma di Roma e monumento naturale

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La storia Galeria Antica è un’area di 40 ettari (ha) situata nel Comune di Roma, in zona Cesano. Fu fondata o dal misterioso popolo dei Galerii oppure, più probabilmente, durante il periodo etrusco, dato che qui sono presenti alcune necropoli. Gli Etruschi chiamarono “ Careia”  questo te...

La storia

Galeria Antica è un’area di 40 ettari (ha) situata nel Comune di Roma, in zona Cesano. Fu fondata o dal misterioso popolo dei Galerii oppure, più probabilmente, durante il periodo etrusco, dato che qui sono presenti alcune necropoli. Gli Etruschi chiamarono “ Careia” questo territorio, che serviva loro per controllare la zona meridionale tra Veio e Cerveteri. Poi arrivarono i Romani, della cui dominazione rimangono numerose testimonianze. In seguito questo luogo venne abbandonato per un periodo, probabilmente a causa dell’invasione delle invasioni germaniche, fino al Medioevo. Nell’ VIII secolo d.C. Papa Adriano I vi fondò una domusculta, un’azienda agricola pontificia tipica di quel periodo fino al X secolo. In seguito, nell’ 840 d.C, Papa Gregorio IV creò invece una curtis (corte).

La città venne poi invasa dai Saraceni, arrivati sulle coste tirreniche, e distrutta. Venne fatta ricostruire a partire dal XIII secolo dei principi Orsini, di tradizione guelfa (filopapale), ampliata nel 1276 dai Conti di Galeria, poi durante il Rinascimento passò nelle mani di molte altre famiglie e il suo declino iniziò proprio con una di esse: quella dei Sanseverino, la più nobile delle sette Casate aristocratiche di Napoli. Sotto di loro, Galeria passò da città fortificata a tenuta agricola, che gradualmente andò spopolandosi. In seguito, nel XVIII, l’arrivo della malaria fece il resto, portando nel 1809 all’abbandono repentino e completo della città, lasciando attrezzi da lavoro, suppellettili e persino i cadaveri che avrebbero dovuto essere sepolti fuori dalle mura. Poche decine di persone fondarono a solo un chilometro da Galeria un nuovo borgo, che chiamarono Santa Maria di Galeria Nuova.

Le rovine e le leggende

Quella che era diventa Galeria Antica, era ormai tutta in rovina, con il castello e l’annessa Chiesa di San Nicola, la quale, durante l’epidemia di malaria che dilagò in tutto l’Agro Romano, diventò un cimitero. La vegetazione incolta creò un suggestivo paesaggio, descritto dall’archeologo inglese Thomas Ashby, che ebbe occasione di vederlo tra il XVIII e il XIX secolo, come “uno dei luoghi più belli da visitare per coloro che amano gli angoli isolati nelle vicinanze di Roma”, data la “pittoresca desolazione delle sue strade, semiricoperte di vegetazione e dei suoi edifici sgretolati”. A Galeria Antica c’erano altre tre chiese, ma vennero distrutte: quella di Santa Maria della Valle o Ospedale Vecchio, che fu distrutta da un fulmine attorno al XVI secolo; quella di San Sebastiano, che venne demolita nel 1600 e quella Sant’Andrea, distrutta da un incendio nel 1816.

Questo luogo, riconosciuto come Monumento Naturale dalla Rete Natura 2000, ente dell’Unione europea, ed affidato in gestione all’ente regionale RomaNatura, benchè sempre in abbandono, è legato alla presenza sui muri di scritte esoteriche, a messe nere e a diverse leggende come quella del fantasma del menestrello “Senz’affanni”, morto nel Trecento, il quale tornerebbe a farsi sentire, cantando per la sua amata in sella ad un cavallo bianco; ma il “suono” sarebbe più semplicemente quello del torrente Arrone.