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Gardaland in crisi: e non è un gioco!

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Che i biglietti di ingresso ai vari parchi di divertimento che l'Italia offre siano piuttosto costosi è un dato di fatto. Negli anni '80 e anni '90 era una spesa certo sostenibile, poi è stato fatto il "cambio alla pari" con l'euro (o quasi) e la storia è cambiata radicalmente. Vero che sono aume...

Che i biglietti di ingresso ai vari parchi di divertimento che l’Italia offre siano piuttosto costosi è un dato di fatto. Negli anni ’80 e anni ’90 era una spesa certo sostenibile, poi è stato fatto il “cambio alla pari” con l’euro (o quasi) e la storia è cambiata radicalmente. Vero che sono aumentati i costi di mantenimento delle attrazioni, vero che si cerca sempre di proporre novità e l’intervento della tecnologia non contribuisce certo a calmierare il prezzo, vero che la concorrenza aumenta perchè ci sono molte alternative apparentemente simili (ma la concorrenza non dovrebbe ridurre i prezzi di solito?), fatto sta che il momento economico che ha investito l’Italia non ha risparmiato nemmeno i parchi di diverimento.

Gardaland, parco attivo dal1975, i conti a quanto pare non tornano. In questi giorni è stato ufficializzato il licenziamento di 63 dipendenti. All’origine della decisione c’è, ovviamente, il calo dei visitatori e quindi del numero dei biglietti venduti.

Gardaland, secondo per grandezza solamente a Eurodisney, è gestito dal gruppo Merlin Entertainments e durante la stagione estiva il parco conta circa 1.200 addetti, mentre i dipendenti fissi sono attualmente 250. Il licenziamento di 63 persone, corrisponde, indicativamente, ad un quarto del personale stabilmente assunto.

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