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Gas lacrimogeni in Parlamento per bloccare il voto

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L'opposizione ha lanciato bottiglie di gas lacrimogeni in Parlamento, in Kosovo, per cercare di bloccare la votazione di una legge voluta dall'Ue

Un normale dibattito parlamentare è sfociato in un’azione di protesta ‘estrema’. E’ accaduto nell’aula del Parlamento, in Kosovo, dove sono stati lanciati gas lacrimogeni nel tentativo di bloccare il voto sul provvedimento pensato per ridefinire una nuova limitazione di frontiera con il Montenegro. Non è chiaro chi abbia materialmente introdotto in aula i gas lacrimogeni: ciò che è certo è il fatto che siano stati alcuni deputati, non identificati, seduti ai banchi di opposizione della sinistra nazionalista ‘Autodeterminazione’.

Il lancio del gas ripreso in un video

Il gesto è stato ripreso dalle telecamere interne del Parlamento: mostra l’istante nel quale viene lanciata una bottiglia con il gas lacrimogeno, proprio mentre i deputati erano impegnati nel voto della legge: non è stato possibile fare altro che sospendere per alcuni minuti la seduta, ripresa regolarmente poco dopo, intorno alle 13:15. Quando si pensava che la situazione fosse tornata alla normalità però, una seconda bottiglie è stata lanciata tanto da rendere necessario l’immediato intervento degli agenti con maschere antigas, mentre i deputati abbandonavano di corsa i banchi di Vetevendosje che le forze dell’ordine hanno in seguito perquisito.

I precedenti

Non è la prima volta che il parlamento del Kosovo si trasforma in una sorta di campo di battaglia tra le forze politiche: in questo caso però la notizia ha rapidamente fatto il giro del mondo, considerata l’importanza della legge da votare, posta come condizione dall’Unione Europea per l’abolizione dell’obbligo di visto ai cittadini kosovari diretti nei Paesi dell’Ue. Ad oggi infatti il Kosovo è l’unico paese dei Balcani che richiede l’utilizzo del visto per entrare nei paesi europei; l’opposizione nazionalista è però da sempre contraria all’accordo: secondo gli esponenti del gruppo politico questa legge provocherebbe, per il Kosovo, una perdita di territorio.

Gli episodi di ostruzionismo in Parlamento

Stando a quanto emerso i deputati del movimento radicale di opposizione responsabili del lancio di lacrimogeni sarebbero stati protagonisti, non molto tempo fa, di alcune azioni di ostruzionismo messe in atto sempre in Parlamento. Anche in passato, nel 2015 e ancora nel 2016, erano stati lanciati gas lacrimogeni in Parlamento da parte di alcuni deputati dell’opposizione, allo scopo di fermare l’elezione del presidente Hashim Thaçi e manifestare, con un gesto concreto, ferma opposizione all’accordo del Paese con la Serbia. Nel 2015 è stato raggiunto da Kosovo e Montenegro un accordo volto a delimitare i confini: stando a quanto sostenuto dall’opposizione, dovrebbero essere ancora ceduti al Kosovo oltre ottomila ettari di ruscelli, pini e pascoli di montagna. L’Ue considera un passaggio obbligato la ratifica di tale accordo, allo scopo di concedere il via libera dei visti ai cittadini europei.