> > Gastroscopia non invasiva: come funziona

Gastroscopia non invasiva: come funziona

evi16

La gastroscopia, oggi, impiega una metodologia non invasiva, che sfrutta l'uso di una videocamera monouso al posto della tradizionale sonda, la quale richiede la sedazione del paziente. Ecco come funziona La gastroscopia è un’indagine diagnostica utilizzata per rilevare la presenza di ulcere o ...

La gastroscopia, oggi, impiega una metodologia non invasiva, che sfrutta l’uso di una videocamera monouso al posto della tradizionale sonda, la quale richiede la sedazione del paziente. Ecco come funziona

La gastroscopia è un’indagine diagnostica utilizzata per rilevare la presenza di ulcere o di neoplasie o anche di altre patologie a carico dello stomaco.

Il metodo tradizionale prevede l’impiego di una sonda, munita di telecamera, che viene fatta passare attraverso un tratto dell’apparato digerente (bocca, esofago e, quindi, stomaco) per andare poi a verificare le condizioni, in cui versano le pareti di quest’ultimo, insieme a quelle delle porzioni anatomiche contigue.

Si tratta di un accertamento abbastanza fastidioso, che richiede, pertanto, la sedazione, seppur blanda, del paziente.

Meno fastidiosa è la gastroscopia transnasale, la quale utilizza piuttosto quale via di ingresso il naso per poi scendere sempre nello stomaco. In questo caso il fastidio, che il paziente avverte, è minore, dal momento che il tubicino ha un diametro di circa 4 millimetri, ma si tratta comunque di una tecnica mini-invasiva.

Ecco perché oggi si preferisce usare una nuova tecnica, chiamata gastroscopia non invasiva, la quale si basa sull’impiego di una piccolissima videocamera monouso.

Il paziente, in questo caso, deve osservare un periodo di digiuno di sei ore; dopo di che si reca presso il centro diagnostico e qui, dopo aver indossato una cintura speciale, che ha incorporato un piccolo rilevatore di immagini, ingerisce la videocamera con un po’ di acqua (le dimensioni della videocamera sono piccolissime, infatti questa è lunga tre centimetri e larga uno).

A questo punto non c’è altro da fare: la videocamera registra quanto accade nello stomaco e, dopo otto ore, i dottori, attraverso le immagini scaricate attraverso un apposito software, possono fare una diagnosi. Il paziente poi espelle la videocamera attraverso le feci.

I vantaggi di questa tecnica sono molteplici, anche se, in alcuni casi, come in pazienti che richiedono una biopsia, non è ancora possibile abbandonare del tutto la gastroscopia tradizionale.