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Gay Pride 2018: migliaia di persone ai cortei di 4 città

gay pride milano

Cortei, manifestazioni e sfilate a sostegno dei diritti Lgbt sabato 30 giugno a Milano, Padova, Perugia e Pompei.

Sabato 30 giugno, in quattro città diverse, si sono svolti i cortei del Gay Pride. Le manifestazioni di Milano, Padova, Perugia e Pompei hanno visto un’alta partecipazione di persone, impegnate a sostenere i diritti Lgbt.

“Sostenere l’uguaglianza”

A Milano il corteo è partito alle 16 da Piazza Duca d’Aosta per arrivare a Porta Venezia, attraversando corso Buenos Aires. Secondo gli organizzatori- Arcigay Milano e Coordinamento arcobaleno-, sono presenti 250000 persone. Le immagini mostrano una vasta folla, in festa e piena di colore. Sventolano le bandiere arcobaleno sin dall’inizio del corteo, dove sono presenti molte famiglie con bambini, la cui partecipazione ha un valore simbolico: le nuove generazioni possono crescere rispettando, senza pregiudizi, la diversità tra esseri umani, interpretandola come un valore e non come come un ostacolo. Partecipano alla manifestazione anche il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, e Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali. Insieme a loro, presenti anche diversi sindaci dei paesi dell’area metropolitana di Milano. Il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle hanno aderito e sostenuto l’iniziativa, insieme ai sindacati. C’è un carro creato da gruppi multinazionali (Facebook, Google, Coca Cola, Microsoft, per citarne alcuni) “per farsi portavoce dei diritti delle minoranze e sostenere i valori dell’uguaglianza e dell’inclusione“, riferisce La Repubblica.

Manifestazioni per diritti Lgbt

Il Gay Pride si è svolto anche a Padova; dal 2002 la manifestazione era assente in città. Dopo sedici anni è tornata, con migliaia di persone presenti corteo (oltre 10000, riferisce Il Mattino di Padova). La sfilata è iniziata alle 16 e ha visto la presenza anche del sindaco, Sergio Giordani, insieme al vicesindaco Arturo Lorenzoni e altri membri della giunta comunale. “Siamo qui per ribadire la dignità, la forza e l’orgoglio delle persone omosessuali”, ha dichiarato Alessandro Zan, deputato PD, attivista per i diritti Lgbt e organizzatore del Gay Pride padovano del 2002. Migliaia di persone anche ai cortei organizzati a Perugia e Pompei.

gay pride padova

Diverse sensibilità

Per quanto sia stato stipulato un programma/’contratto’ di governo, le differenti opinioni riguardo al tema dei diritti civili stanno emergendo. Vincenzo Spadafora, esponente del Movimento Cinque Stelle e sottosegretario alle Pari Opportunità, ha presenziato al Pompei Pride, insieme a Monica Cirinnà (PD e prima firmataria della legge sulle Unioni Civili) e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli. Ribadendo che non vi sono stati veti alla sua partecipazione, ha dichiarato: “Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del Governo. So che in una parte del Governo non c’è la stessa sensibilità ma l’Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati”. Spadafora ha aggiunto inoltre che, pur consapevole che “nel contratto di governo non ci sono questioni riguardanti il mondo Lgbt”, intende convocare le associazioni di settore “per avviare un percorso di ascolto e confronto”. Il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, è stato criticato durante le diverse manifestazioni del Gay Pride del 30 giugno, a causa delle sue affermazioni circa le famiglie arcobaleno che “non esistono- ha detto il ministro- a livello legislativo”. Fontana, tramite un post su Facebook, ha risposto alle parole di Spadafora: “Con tutto il rispetto, il sottosegretario Spadafora parla a titolo personale, e non a nome del governo, né tanto meno della Lega. Per quanto ci riguarda, la famiglia che conosciamo e sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione”.