> > GB: indagini sullo scandalo del sangue infetto, 2400 vittime

GB: indagini sullo scandalo del sangue infetto, 2400 vittime

sangue infetto

Nel Regno Unito si sono riaperte le indagini sullo scandalo del sangue infetto, che tra gli anni '70 e '80 del Novecento aveva causato 2400 vittime.

Lunedì 24 settembre si è dato il via nel Regno Unito a un’indagine pubblica su uno scandalo risalente agli anni Settanta e Ottanta del ventesimo secolo. In quegli anni era circolato negli ospedali del sangue infetto, che aveva causato la morte di circa 2400 persone, contaminate dal virus Hiv e dall’epatite C. A più di quarant’anni dallo scandalo, si è deciso di far luce sulle reali cause e sui colpevoli del tragico episodio.

Scandalo sangue infetto, giustizia per le vittime

L’inchiesta da poco avviata durerà circa due anni e mezzo e si svolgerà sotto la guida del giudice Brian Langstaff, ora in pensione. L’intento degli inquirenti è quello di indagare sulle cause dello scandalo e sul possibile occultamento di prove avvenuto in seguito. Si indaga infatti sulla “distruzione di documenti” e sul “rifiuto di concedere informazioni” da parte dei coinvolti nello scandalo del sangue infetto. Il governo inglese aveva importato sangue da paesi esteri, tra cui gli Stati Uniti. Si pensa che proprio a causa del sangue importato 2400 persone persero la vita e 7500 furono infettate. Sembra che i donatori principali del sangue statunitense fossero carcerati, che vendevano sangue di cui non era stata accertata la sicurezza.

L’avvocato rappresentate le 2400 vittime, Dea Collins, ha dichiarato alla stampa britannica: “Per le persone colpite, le loro famiglie e gruppi (che avevano fatto una campagna per questo), questo è un giorno che nessuno pensava che sarebbe arrivato”. La decisione di avviare un’inchiesta pubblica, presa dal governo di Theresa May, ha il sapore della rivincita, per tutte le famiglie coinvolte nello scandalo; quarant’anni dopo la sofferenza si riaccende la speranza di poter ottenere giustizia per quanto subito dai propri cari. Fino a oggi infatti, l’unico provvedimento preso risaliva al 2009, quando era stato istituito un sistema di compensazione delle vittime.