Emanuela Crosetti Si chiama “Generation KKK” ed è una docuserie che avrebbe dovuto raccontare la storia del Ku Klux Klan. Ma la sua messa in onda è stata annullata.
“Generation KKK” è una docuserie, una via di mezzo tra una serie tv e un documentario. Prodotta dalla A&E, avrebbe dovuto raccontare al pubblico la storia di quei componenti del Ku Klux Klan che desideravano lasciare il gruppo. “Generation KKK” doveva andare in onda in America il 31 dicembre ma ha finito per essere cancellata ancora prima del suo debutto. Il motivo sono i violenti attacchi ricevuti in rete.
Gli ideatori hanno spiegato che dietro questa docuserie c’era la volontà di combattere il razzismo e l’odio. Sembra però che i produttori abbiano pagato alcune persone affinchè fosse fornito loro un più facile accesso alle riprese. Sebbene non sia stata compromessa la serietà dei contenuti, questo genere di pagamenti rappresentano comunque una violazione delle politiche dei documentari. Al pubblico era stata garantita che non erano stati versati soldi a membri di gruppi che fomentano l’odio. Ma così non è stato. Ecco perchè il progetto non ha preso il via.
L’attrice Ellen Pompeo di “Grey’s Anathomy” è stata la prima persona a commentare “Generation KKK”. E ne ha espresso tutto il suo dissenso. A detta sua, lo show sembrava inneggiare al Ku Klux Klan. Anche se, in realtà, l’intento della docuserie era proprio quello di raccontare la storia di alcuni membri che desideravano abbandonarlo. Come Maggie, figlia di Steven Howard, il Mago Imperiale dei Cavalieri Bianchi del Mississippi. Oppure di Melissa, spaventata dalle lezioni razziste del marito Chris Buckley. O di Cody Hutt, il giovane del Tennessee che rifiuta di entrare nel Klan nonostante le insistenze del padre. Nella docuserie, si vedevano anche tre attivisti che tentano di convincere i patriarchi a disertare il movimento. Senza riuscirci. A dimostrazione che i pregiudizi perseverano da generazioni.
