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Genova sperimenta il bolawrap, la pistola spara-laccio che immobilizza i malviventi

Genova

La polizia locale di Genova sperimenta il bolawrap, la nuova arma spara-laccio che si propone di immobilizzare i malviventi senza ferirli.

A breve, inizierà la sperimentazione di una “nuova arma” che le forze dell’ordine potranno utilizzare contro i malviventi. In Italia, la prima municipalità che avrà la possibilità di usare l’innovativo strumento sarà Genova.

Genova sperimenta il bolawrap, la pistola spara-laccio che immobilizza i malviventi

In Italia, la polizia locale di Genova sarà il primo nucleo afferente alle forze dell’ordine a sperimentar il bolawrap, una nuova arma da impiegare contro i malviventi. Il bolawrap può essere descritto come un “laccio immobilizza-persone”, capace di bloccare qualsiasi individuo senza provocare conseguenze pericolose.

Lo strumento, prossimamente introdotto su territorio italiano, viene già regolarmente impiegato non solo negli Stati Uniti d’America ma è in fase di sperimentazione anche in altri 44 Paesi. In Europa, ad esempio, il bolawrap è in dotazione tra gli agenti della polizia serba.

Genova sperimenta il bolawrap, presentazione del progetto

Nella giornata di lunedì 6 agosto, il progetto relativo al bolawrap è stato presentato a Genova, presso la sede del municipio a Palazzo Tursi. La presentazione è stata coordinata da Giorgio Viale e Andrea Benveduti, rispettivamente assessori alla Sicurezza del Comune di Genova e della Regione Liguria, e da Gianluca Giurato, comandante della Polizia Municipale di Genova.

Sulla base delle informazioni fornite, il bolawrap non può rientrare a pieno titolo nella definizione classica di “arma”, nonostante il suo utilizzo produca un rumore analogo a uno sparo.

Il bolawrap è dotato di un laccio in kevler, una fibra sintetica con elevata resistenza meccanica alla trazione. Lo strumento può essere usato indirizzandolo verso il busto o le gambe del malvivente per neutralizzarlo senza ferirlo. Il laccio, inoltre, è fornito alle sue estremità di due “ancorette” che si agganciano ai vestiti e che si stringono sempre di più intorno al soggetto colpito nel momento in cui quest’ultimo dovesse continuare a dimenarsi.

Per prendere la mira, invece, i poliziotti possono aiutarsi con una luce laser mentre il laccio può essere lanciato a una distanza variabile e compresa tra i 3 e i 7 metri.

Genova sperimenta il bolawrap, dichiarazioni

L’introduzione del bolawrap a Genova è stata commentata dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova, Giorgio Viale, che ha spiegato: “L’obiettivo dell’avvio dei test per l’adozione di questo strumento non letale è evitare l’utilizzo del taser che risulta comunque rischioso. Il numero di unità di polizia locale che lo testerà inizialmente dopo un corso di formazione sarà limitato, lo proveranno in pochi agenti addetti alla sicurezza urbana e ai trattamenti sanitari obbligatori. Se loro ci diranno che è uno strumento valido estenderemo l’uso, in caso contrario lo accantoneremo”.

L’assessore regionale Andrea Benveduti, poi, ha aggiunto: “È uno strumento che potrebbe migliorare il lavoro dei nostri agenti sulle strade”.

Infine, il comandante della Polizia Municipale di Genova, Gianluca Giurato, ha dichiarato: “Non è un’arma, ma una risorsa molto efficace e a mio avviso sarebbe corretto che tutte le forze di polizia dello Stato in Italia ne siano dotate. Quando si deve affrontare una situazione critica, vincere una resistenza o una violenza, bisogna utilizzare il mezzo meno impattante sotto il profilo dell’incolumità della persona su cui viene usato. Vorrei ricordare che nel 2021 solo nel centro storico di Genova abbiamo avuto 27 agenti che hanno riportato lesioni in scontri fisici, rispetto ai 12 del 2020. Sono circa 500 i trattamenti sanitari obbligatori effettuati ogni anno dalla polizia locale di Genova”.