> > Germania, Austria e Svizzera in testa al business delle camere sterili nel 2022

Germania, Austria e Svizzera in testa al business delle camere sterili nel 2022

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Una camera sterile è un ambiente ad atmosfera controllata all’interno del quale l'aria raggiunge i massimi livelli di purezza (da qui gli attributi sterile o bianca o cleanroom).

Il settore farmaceutico, storicamente, vede primeggiare le quattro nazioni annoverate sotto il cappello della cosiddetta DATCH region: D per Germania (dal tedesco Deutschland), A per Austria e CH per indicare la Svizzera (dal Latino Confoederatio Helvetica).

Nel corso degli anni più recenti, questa posizione di privilegio è andata estendendosi anche a impianti non direttamente attribuibili al settore del pharma ma, per estensione e pertinenza, a questo comunque molto affini. Il business delle camere bianche, conosciute anche come camere sterili (cleanroom, per gli anglofoni), viene per esempio fortemente sostenuto anche dai governi delle tre nazioni citate, i quali ne incentivano l’investimento in considerazione di una sempre più crescente domanda di mercato, proveniente ormai da molti Paesi del mondo.

La sola economia tedesca, ad esempio, è seconda ormai solamente a quella irlandese nel settore della produzione e vendita di impianti di condizionamento e purificazione dell’aria, oltre a rappresentare il più importante attore sul mercato europeo in ordine al design e alla progettazione di strumentazione tecnico-scientifica.

Cos’è esattamente una camera sterile

Una camera sterile è un ambiente ad atmosfera controllata all’interno del quale l’aria raggiunge i massimi livelli di purezza (da qui gli attributi sterile o bianca o cleanroom). Il residuo di microparticelle risulta trascurabile, in virtù del ricircolo di aria filtrata ulteriormente nel contesto della stanza sigillata.

Il grado di purezza dell’aria è addirittura superiore a quello rilevabile in una generica sala operatoria, tanto da obbligare il personale ad attenersi a rigidi protocolli che ne disciplinano il comportamento al suo interno, in funzione dei processi e della specifica destinazione d’uso. Tute protettive, calzari o arredi specificatamente progettati per il mantenimento delle condizioni richieste, rientrano evidentemente nelle disposizioni per la classificazione della camera bianca. Una camera sterile quindi, per poter essere definita tale, necessita di specifica certificazione che ne attesti l’adeguamento a tutti i requisiti espressamente richiesti.

La diffusione è tale che gli ambiti di applicazione coinvolgono ormai, oltre a quello farmaceutico, anche il settore alimentare, il settore elettronico e, ovviamente, quello chimico e ospedaliero.

Recente evoluzione del business delle camere sterili

Negli ultimi anni le principali aziende hanno intuito l’enorme potenziale riconducibile al mercato delle cleanrooms. Si sono infatti concretizzate numerose operazioni di acquisizione. Per contro, molte aziende economicamente meno strutturate, si sono fuse, con l’obiettivo strategico di mantenere il vantaggio competitivo nei confronti delle majors.

Nel merito, si pensi che sul finire del 2021 la Caverion – società finlandese di servizi industriali – ha acquisito Felcon – azienda austriaca di progettazione e realizzazione di camere sterili – per un valore complessivo mai reso pubblico. Operazione definita dal Vice Presidente Esecutivo Manfred Simmet, come una grande opportunità per l’azienda di espandere i propri orizzonti, in un contesto strategico di crescita.

Indubbiamente, una delle leve di successo del triangolo germanofono Svizzera-Germania-Austria, è proprio la comunanza della lingua tedesca. L’ambito all’interno del quale si sviluppa il business delle camere sterili è sicuramente molto tecnico, spesso caratterizzato inoltre da soluzioni personalizzate progettate appositamente per le aziende committenti. Ciò a significare che la relazione tra cliente e fornitore nasce sì in fase di commessa, ma si sviluppa e si consolida negli anni in fase di post-vendita, quando assistenza e supporto tecnico acquisiscono la loro massima rilevanza.

In tal senso, clienti germanofoni prediligono evidentemente una relazione basata sulla loro lingua madre, limitando al minimo ogni possibile incomprensione. È quanto sostiene anche Mirko Ebeling, Managing Director presso la Ebetech GmbH, società che si occupa della vendita di prodotti e servizi in Germania per conto di Steriline , azienda italiana leader nel settore del primary packaging farmaceutico.

Steriline, con sede a Como, produce e distribuisce macchinari per l’industria farmaceutica. Tra le molte installazioni a livello globale, ad oggi vanta – presso un cliente in Germania – una modernissima linea di produzione di vaccini contro il covid-19.

Un business non solo europeo

A riprova del ruolo di prim’ordine della DACH region nel contesto della realizzazione delle camere sterili – anche a livello globale – sono molti i Paesi al di fuori dell’Unione Europea che si rivolgono alle 3 nazioni per la fornitura internazionale delle camere bianche e dei servizi a queste collegati. La crisi pandemica ha indubbiamente contribuito alla crescita della domanda extra-UE, anche se gli ambiti di applicazione non sono necessariamente tutti riconducibili al Covid-19.

Il Presidente della Repubblica Senegalese, nonché Presidente dell’Unione Africana, Macky Sal, ha recentemente annunciato che una installazione a Dakar porterà la firma del colosso industriale del settore farmaceutico BioNTech, sulla scia del lancio sul mercato del progetto BioNTainer, il cui obiettivo è quello di favorire la distribuzione end-to-end dei vaccini a mRNA nei Paesi africani.

La società austriaca ZETA, per contro, avrebbe deciso invece di investire nel continente asiatico, inaugurando un nuovo hub a Singapore, in virtù di un sensibile incremento della domanda di mercato proveniente specificatamente dal territorio.

Il panorama socio-economico

Va detto che, in uno scenario globale nel quale all’emergenza sanitaria si sovrappone il protrarsi della crisi connessa al conflitto fra Russia e Ucraina, la produzione di camere sterili – così come più in generale accade per la produzione di molte attrezzature industriali – sta subendo un sensibile incremento dei prezzi, attribuibile all’aumento del costo dell’energia, che influisce tanto sulla produzione, quanto sul trasporto dei componenti e sulla consegna e assemblaggio degli ordini.

Molte aziende del settore, così come già accaduto per la belga Spetec – provider di prodotti per il controllo della qualità dell’aria – insistono sull’opportunità di investire in nuovi magazzini dislocati sui territori, allo scopo di far fronte ai forti impedimenti all’approvvigionamento che in futuro potrebbero ostacolare seriamente il settore.