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Gerusalemme Capitale Israele, sale la tensione nel giorni di preghiera dei musulmani

Gerusalemme Capitale Israele

Continua a crescere la tensione dopo la decisione di Donald Trump di nominare Gerusalemme Capitale Israele proprio nel giorno di preghiera dei musulmani.

Continua a crescere la tensione dopo la decisione di Donald Trump di nominare Gerusalemme Capitale Israele. Centinaia di uomini di polizia, infatti, sia a piedi che a cavallo, già dalle prime ore di questa giornata stanno controllando le strade di Gerusalemme. Quest’oggi, infatti, la città sacra vivrà una delle giornate più tese della sua intera storia, quando migliaia di palestinesi si riuniranno non solo per pregare sulla Spianata delle Moschee, ma anche per protestare contro la decisione presa dal Presidente americano.

Gerusalemme Capitale Israele

Israele ha deciso di mobilitare centinaia di poliziotti in più dopo l’invito di Hamas a protestare nel giorno che i musulmani dedicano alla preghiera. Ma allo sesso tempo non ha imposto particolari restrizioni per quanto riguarda l’accesso alla Spianata delle Moschee. Centinaia di uomini di polizia, infatti, già dalle prime ore di questa giornata, sia a piedi che a cavallo, sta controllando le strade di Gerusalemme. Quest’oggi, infatti, la città sacra vivrà una delle giornate più tese della sua intera storia, soprattutto quando migliaia di palestinesi si riuniranno non solo per pregare sulla Spianata delle Moschee, ma anche per protestare contro la decisione presa da Donald Trump di nominare Gerusalemme Capitale Israele.

Ma già nella giornata di ieri ci sono stati degli scontri in praticamente tutti i territori palestinesi. Più di trenta persone, infatti, sono rimaste ferite a causa del lancio di lacrimogeni e a causa anche dei proiettili di gomma sparati dalla polizia israeliana. Si teme però che oggi, nel giorno dedicato alla preghiera dei musulmani, la situazione possa addirittura peggiorare ulteriormente. Ieri, infatti, Hamas ha invitato i palestinesi a cominciare una “nuova Intifada”, proprio nel giorno in cui cade l’anniversario della prima rivolta delle pietre contro Israele. Altre manifestazioni contro Trump sono comunque attese anche in altri diversi Paesi della regione. In Tunisia, ad esempio, migliaia di persone sono già scese in strada per protestare.

Consiglio Onu si riunisce

Nel frattempo, questa sera si riunirà il Consiglio di Sicurezza Onu per discutere di questa situazione relativa a Gerusalemme Capitale Israele. Ma a complicare ulteriormente la situazione c’è anche il giallo relativo alla visita del vice presidente americano Mike Pence in Israele e nei territori palestinesi. Una visita che è prevista per il prossimo 19 dicembre. Nella giornata di ieri, però, i funzionari palestinesi hanno parlato di una possibile cancellazione di questo incontro. Ma gli Stati Uniti hanno comunque ammonito l’Autorità Nazionale palestinese affinchè non prenda una decisione che comunque sarebbe considerata una sorta di insulto nei confronti della Casa Bianca.

Intanto, il Presidente francese, Emmanuel Macron, ha voluto lanciare un appello, chiedendo di mantenere per quanto possibile la calma e invitando alla responsabilità. Trump, invece, tramite un tweet pubblicato sul proprio profilo twitter ufficiale, ha dichiarato di aver mantenuto la promessa elettorale. A differenza di quanto non hanno fatto i suo predecessori. Il tweet, inoltre, è stato accompagnato da un video in cui compaiono tutti gli ex Presidenti americani che affermano che Gerusalemme Capitale Israele, per poi concludersi con lo stesso Trump che lo annuncia in maniera ufficiale.