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Gerusalemme capitale Israele, Turchia convoca leader islamici

gerusalemme capitale israele

Il riconoscimento da parte di Trump di Gerusalemme capitale Israele non ha innescato reazioni favorevoli nel mondo islamico. Si prevedono disordini nei territori palestinesi.

La decisione di Donald Trump di risonoscere Gerusalemme capitale Israele non poteva certo passare inosservata. E non ha innescato reazioni troppo solidali intorno all’area interessata. Il clima in Medio Oriente è diventato più bollente, e critico. A Gaza hanno avuto luogo accese proteste, nel mezzo delle quali sono state bruciate delle bandiere a stelle e strisce. Migliaia di persone si sono riunite e intonano slogan contro gli Stati Uniti. Erdogan, intanto, ha convocato i leader islamici.

Gerusalemme capitale Israele proteste

La scelta di riconoscere Gerusalemme capitale Israele ha innescato contrarietà e rabbia. In più parti di Gaza e della Cisgiordania hanno avuto luogo cortei di protesta contro la decisione del presidente degli USA Donald Trump. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese, Wafa ha comunica che a Gaza migliaia di persone si sono raccolte nella piazza del milite ignoto, dove si sono riunite sotto degli slogan ostili agli Stati Uniti. Inoltre, alcune bandiere degli Stati Uniti sono state bruciate.

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Opposizione mondo arabo

Tutto il mondo arabo si è schierato subito a sostegno della situazione precedente a Gerusalemme capitale Israele. Inoltre, le organizzazioni della Palestina hanno immediatamente annunciato tre giorni di collera, che fin’ora si sono concretizzati con le manifestazioni a Gaza.
Le reazioni più importanti sono giunte però dalla Turchia, che da tempo brama ad un ruolo di leadership nel Medio Oriente. Il vicepremier turco Bekir Borzag ha twittato: ”La decisione di Trump farebbe precipitare la regione in un fuoco senza fine”.
Il leader Erdogan ha convocato ad Ankara un incontro con i leader degli stati islamici, improntato proprio alla vicenda di Gerusalemme capitale Israele.
Anche dall’Iran c’è stata una reazione di opposizione, anche qualcosa di più. L’ayatollah Ali Khamenei ha dichiarato: ”La Palestina sarà liberata. La comunità palestinese e quella musulmana vinceranno”.

Perplessità Nato ed Europa

Ma non è solo il mondo islamico che si opporrebbe alla decisione di Donald Trump. Anche la Nato, che non ha mai avuto feeling col presidente USA, è perplessa su questa scelta. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha affermati che i membri dell’Alleanza atlantica sostengono una soluzione pacifica e negoziata del conflitto tra israeliani e palestinesi.
In Europa, il leader francese Macron è stato il primo ad opporsi contro lo spostamento della sede diplomatica americana. L’esempio è stato seguito dalla diplomazia russa.

Appoggio Israele

Solamente Israele, abbastanza prevedibilmente, appoggia apertamente Donald Trump su questa questione. Il premier Netanyahu, lungo una conferenza stampa tenuta a Gerusaleme, ha dichiarato che l’identità storica e nazionale di Israele sta ricevendo riconoscimento. Gilad Erdan, ministro della sicurezza nazionale ha invece detto da Bruxelles: «Abbiamo sempre visto Gerusalemme come la nostra capitale per 3.000 anni e molti di noi si sarebbero aspettati che l’ambasciata Usa fosse già a Gerusalemme». Nel frattempo, le forze di sicurezza israeliane si stanno preparando a probabili scontri con i palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania.