Sangue a Gerusalemme con la polizia israeliana che irrompe nella moschea di Al Aqsa ed è caos. Arresti e manovre di dispersione violenta contro i manifestanti “mascherati ed armati di pietre” mentre la tensione sale di minuto in minuto in un arco temporale che vede sommarsi festività islamiche ed ebraiche. Da quanto si apprende molte persone sono rimaste ferite negli scontri scoppiati all’interno della moschea di Al Aqsa.
La polizia israeliana irrompe nella moschea
Il blitz della polizia israeliana sarebbe scattato per disperdere i manifestanti e i fedeli “in possesso di fuochi d’artificio, bastoni e pietre”. Ed in manette sono finiti oltre 350 palestinesi, tra i quali secondo un portavoce della polizia israeliana, ci sono “individui mascherati, lanciatori di pietre e fuochi d’artificio e individui sospettati di profanare la moschea”. Ha spiegato l’ufficiale mistaravim: “Durante la notte molte decine di giovani che hanno violato la legge e mascherati hanno contrabbandato fuochi d’artificio, mazze e pietre nella Moschea e si sono barricati in modo violento al suo interno usando sbarre di ferro, armadi e altri oggetti dalla moschea”.
Hamas: “Crimine senza precedenti”
Dal canto suo Hamas ha parlato di un “crimine senza precedenti” ed il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avvertito Israele che questa mossa “supera tutte le linee rosse e porterà a una grande esplosione“.