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Gesù non è mai esistito: la teoria contro la resurrezione

Gesù

Gesù e le nuove teorie che intendono confutarne l'esistenza. Per alcuni non è mai esistito, per altri è solo uno dei tanti profeti.

Nuove polemiche intorno alla figura di Gesù Cristo, una delle più controverse della storia e del mondo teologico. Nonostante la Pasqua sia una delle festività più sentite nel mondo cristiano, sono in arrivo delle tesi che promettono di ribaltarne la visione. Cattolici, riformati e ortodossi dovranno misurarsi con le teorie che smontano pezzo per pezzo la credibilità storica del nazareno. Il personaggio di Gesù secondo gli ultimi studi, non sarebbe altro che un mito.

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Gesù, come figura storica

Secondo le ultime teorie, la figura del Cristo non è mai esistita, Gesù dunque non è mai morto e tanto meno sarebbe risorto a Pasqua. Se le ultime affermazioni attaccano i fedeli del cristianesimo, storicamente l’esistenza del personaggio di Gesù è assodata da tempo. La vita dell’uomo vissuto in Palestina durante la dominazione romana, la sua santificazione da parte del popolo e la conseguente condanna a morte, sono riportate da numerose fonti. Dio, figlio di Dio o grande profeta sono le sfumature della fede, ma l’esistenza storica è un’altra cosa. Le prime testimonianze della vita di Gesù si possono trovare nelle lettere di San Paolo, diffuse nel 50-60 d.C. Parallelamente alle lettere, cenni dell’esistenza del profeta vengono trovati anche nei racconti degli storici romani.

La teoria della Chiesa Cattolica

E’ la dottrina della chiesa cattolica a proporre la dualità della figura di Cristo, umano e divino allo stesso tempo. L’atto di fede è sintetizzabile in una frase attribuibile all’apologeta Tertulliano: ” Credo quia absurdum “. Meno i dogmi della religione sono comprensibili alla ragione, più bisogna sostenerli con convinzione maggiore. L’atto di fede è un salto nel vuoto e un abbandonarsi ciecamente al credere a qualcosa di incredibile. Queste teorie si riscontrano nella sua opera, il De Carne Christi: qui Tertulliano espone come la resurrezione di Gesù sia cosa certa proprio perché impossibile. Le teorie di Tertulliano verranno riprese in seguito anche dal filosofo Kierkegaard, nella sua opera Timore e Tremore del 1843.

Onfray e l’ateismo

Nonostante la forza della figura del redentore, sono in tante le teorie che le si stanno contrapponendo negli ultimi decenni. Pur trattandosi di teorie minori, sono stati diversi tra storici, archeologi e filologi a mettere in discussione l’esistenza di Gesù. Tra i più famosi contestatori dell’esistenza di Gesù, c’è il filosofo francese Michel Onfray. Nel suo Trattato di ateologia, il filosofo sostiene come molti aspetti della figura di Cristo siano stati presi da altre religioni. Gesù non sarebbe altro che il frutto di un copia e incolla di altre fedi in cui la divinità muore e successivamente risorge. Tra le affermazioni più eloquenti della sua teoria c’è la frase: ” Dio non è morto perché non è mortale. Una finzione non muore”.

Teorie meno radicali

Oltre alle teorie del francese, ci sono anche visioni più morbide. Altri studiosi non contestano l’esistenza di Gesù, ma il ruolo che gli è stato attribuito nel corso dei secoli: si tratterebbe infatti dell’ennesimo falso profeta. In quegli anni circolavano in Giudea diversi personaggi che, approfittando dei conflitti sul territorio, tentavano di assumere il ruolo di nuovo Messia. Il matematico Piergiorgio Odifreddi nel bestseller Perché non possiamo dirci cristiani propone una visione diversa frutto di altre fonti. Per Odifreddi, il Messia era il figlio di una donna violentata da un legionario romano che aveva fatto credere a Giuseppe ad una gravidanza miracolosa. Il corpo di Gesù sarebbe poi stato trafugato dai discepoli per creare un mito che è durato nei secoli. Nelle parole del matematico nessun adulto crede alle favole su Gesù bambino ma ” non sono solo i bambini a credere alle storie su Gesù adulto “.