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Giallo M5S, la Raggi: "non mi riconosco più nel movimento"

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"Io non mi sento più parte del M5S, non mi ci riconosco più". Queste le parole di Virginia Raggi dopo la difficile riunione di maggioranza di questa notte. Dopo la lunga notte all'Hotel Forum e il "processo" alla sindaca Raggi, aumenta la pressione per le sue dimissioni. Così la  sindaca V...

“Io non mi sento più parte del M5S, non mi ci riconosco più”. Queste le parole di Virginia Raggi dopo la difficile riunione di maggioranza di questa notte.

Dopo la lunga notte all’Hotel Forum e il “processo” alla sindaca Raggi, aumenta la pressione per le sue dimissioni.

Così la sindaca Virginia Raggi si è quindi resa conto di essere sostenuta solo da una piccolissima parte della maggioranza di oggi. La sindaca di Roma che ha già pronti una decina di consiglieri che la lascerebbero e non la sosterrebbero nel caso in cui Beppe Grillo decida di ritirare il simbolo.

Tra i consiglieri anche un gruppo che ha proposto al sindaco Raggi di “smontare il Raggio magico”: in parole povere significa che dovrebbe cancellare le deleghe al vicesindaco Daniele Frongia e al capo della segreteria politica Salvatore Romeo.

Una giunta oramai spezzata, una giunta che giunge a queste conclusioni dopo tutte le polemiche scaturite dall’arresto del responsabile del personale, il braccio destro della raggi, di Raffaele Marra. Così, dopo l’arresto del dirigente, alla riunione di ieri sera in Campidoglio , è arrivata la richiesta alla Raggi.

Una discussione dura e implacabile che ha rimproverato al sindaco un eccessivo “isolamento” sulle scelte fatte nei primi sei mesi del suo governo e anche la grave mancata condivisione di queste al di fuori del “Raggio magico”, dove parrebbe si fosse collocato anche Marra.

In porto una nuova riunione per oggi pomeriggio, una riunione in cui si affronteranno le possibilità di far andare avanti la giunta anche senza il simbolo del M5S. Un’ipotesi che era già stata avanzata, ipotesi a cui la Raggi si era detta concorde fino ad oggi.

Grillo vorrebbe fare piazza pulita. Ma la Raggi propone un’alternativa choc: sul filone di Beppe Sala a Milano, propone un autosospensione nell’attesa di comprendere cosa hanno veramente in mano i magistrati cosa potrebbero quindi indagarla per abuso di ufficio in merito alle nomine dei suoi fedeli. “La Raggi deve essere commissariata” propone Grillo, Grillo che propone , di affidare il posto di vicesindaco di Frongia a Marcello De Vito, l’attuale presidente dell’assemblea capitolina ma anche grande sfidante della Raggi alle primarie M5S . Ma anche a Paolo Ferrara che sarebbe l’attuale capogruppo,colui con cui ieri Beppe Grillo si è intrattenuto fino a tardi preso l’hotel Forum. Se la sindaca Raggi dovesse rifiutare l’allontanamento della sua schiera di uomini di fiducia, allora Grillo, in veste di garante, le toglierà il simbolo M5S e chiederà a tutti i consiglieri di non sostenerla proprio per farla decadere. La Raggi nel raggio del ciclone dunque.

Mentre Grillo ha lasciato Roma ed è ritornato nella sua Genova, il Movimento 5 Stelle è adesso in attesa che tiri le fila e che prenda una decisione sul “caso Roma”. Decisione che sicuramente Grillo comunicherà con un post sul suo blog personale, conoscendolo.

Queste sono ore decisive, Grillo ha capito che la situazione potrebbe trasformarsi in una catastrofe per il suo movimento stellato, e con l’evoluzione delle inchieste giudiziarie Grillo ha perso la fiducia nei confronti di Virginia.