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Giampiero Galeazzi, aperta la camera ardente in Campidoglio

Giampiero Galeazzi camera ardente

Aperta alle 11.30 nella sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, la camera ardente di Giampiero Galeazzi, storico giornalista sportivo della Rai.

Da anni la malattia lo aveva allontanato dal piccolo schermo, ma la gente non lo ha mai dimenticato. La sua passione per lo sport non si è mai affievolita, sebbene la sua salute da tempo mostrasse diverse difficoltà. A 75 anni si è spento Giampiero Galeazzi, storico giornalista sportivo della Rai, che con il suo talento e la sua voce inconfonibile ha segnato in maniera indelebile una pagina importante del giornalismo (e dello sport) italiano. Il “Bisteccone” ha raccontato eventi unici e traguardi importanti, ora amici, familiari, tifosi e semplici telespettatori ne piangono la scomparsa. Per dedicare un ultimo saluto a Giampiero Galeazzi è stata aperta la camera ardente in Campidoglio alle ore 11.30 di lunedì 15 novembre 2021.

Giampiero Galeazzi, aperta la camera ardente

Alle 15 di martedì 16 novembre si celebreranno i funerali di Giampiero Galeazzi. La cerimonia sarà svolta in forma strettamente privata, alla presenza della moglie Laura e dei figli Gianluca e Susanna. Tuttavia, per chi volesse rivolgergli un ultimo saluto, dalle ore 11.30 è stata aperta la camera ardente nella sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, e sarà possibile accedervi fino alle ore 18.

Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, l’ingresso, dalla scalinata del Vignola, è consentito solo a chi è in possesso del green pass. Ad accogliere il feretro l’assessore allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato. Tra i primi ad arrivare anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Giampiero Galeazzi, aperta la camera ardente: il ricordo di Amedeo Goria

Ad avergli dedicato un ultimo pensiero commosso è stato l’amico e collega Amedeo Goria.

Il primo a stupirsi del tanto affetto che ha suscitato sarebbe proprio lui. Era un modesto e direbbe: “Non me lo merito tutto questo”. Lo merita, perché gli abbiamo voluto bene, è stato un tramite tra i campioni dello sport, i grandi eventi e la gente. Si è inventato un linguaggio suo fatto di simpatia e competenza. È stato il primo a irrompere negli spogliatoi e nessuno gli diceva di no, perché era lui, era Bisteccone”, ha detto ai microfoni di Fanpage.it.

E ancora: “Giampiero si stupirebbe oggi nel vedere tante attenzioni, però se l’è meritato perché era un simbolo di romanità ma soprattutto dell’Italia sportiva. Lui era un mediatore tra il pubblico e i grandi campioni dello sport che ha saputo raccontare. Oggi direbbe “ma che ho fatto di male o di bene per avere il Campidoglio?”. Tutti gli vogliamo bene, gli mandiamo un gran saputo e speriamo faccia tante telecronache da lassù”.

Giampiero Galeazzi, aperta la camera ardente: le parole di Adriano Panatta e Lino Banfi

A Domenica In, l’ex campione Adriano Panatta ha parlato di Galeazzi, dichiarando: “Abbiamo lavorato tantissimi anni insieme in Rai. Giampiero era un fuoriclasse in tutti i sensi, ha inventato un modo nuovo di fare giornalismo, che era inimitabile: poteva farlo soltanto lui con quella spigliatezza e quella fisicità”.

Lino Banfi, invece, ha ricordato: “Girammo una scena dell’Allenatore nel Pallone insieme. Era una persona molto umana, voleva sempre sapere della mia famiglia quando ci sentivamo. Non lo vedevo da tre o quattro anni. Mi è dispiaciuto tantissimo”.