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Giangilberto Monti presenta "Tempi strani": "Un album in cui racconto i miei 44 anni di carriera"

Giangilberto Monti Tempi strani

Nell’intervista esclusiva Giangilberto Monti presenta il suo nuovo album, “Tempi strani”, e il suo ritorno in scena sul palco del Teatro Munari di Milano.

Quarantaquattro anni di carriera e un’opera in grado di racchiudere il prezioso bagaglio culturale arricchito anno dopo anno. Chansonnier, attore, scrittore e compositore, ma è stato anche autore di teatro, produttore discografico, studioso della canzone francese ed esperto della comicità musicale italiana, oltre che di storia del cabaret moderno: Giangilberto Monti, allievo di Dario Fo e dello storico regista televisivo Vito Molinari, racconta i suoi vissuti e dimostra la sua completa maturità artistica in un’opera ricercata, ricca di suoni raffinati e di molteplici sfaccettature culturali. Nell’intervista esclusiva Giangilberto Monti ha presentato il suo nuovo album, “Tempi strani”, svelato i progetti futuri e le nuove ambizioni: perché anche dopo più di 40 anni di carriera, non si può smettere di sognare.

Giangilberto Monti in teatro con “Tempi strani”

Dall’8 al 12 giugno al Teatro Munari di Milano Giangilberto Monti ha presentato “Tempi strani, storie da cantautore”, lo spettacolo di teatro musicale in cui l’autore racconta, con i suoi toni sarcastici e scanzonati, l’attualità vista attraverso i suoi occhi.

Con lui sul palco anche il jazzista Fabio Bernasconi (pianoforte), il bluesman Roberto Zorzi (chitarre) e l’eclettico Alessio Pacifico (batteria) a comporre quadri musicali tra mondi artistici diversi che hanno sempre contraddistinto l’artista nei suoi 44 anni di carriera.

Da “La Mia Razza” (scritta per Mia Martini insieme a Mauro Pagani) a “La Forza dell’Amore” (scritta da Dario Fo ed Enzo Jannacci), da “Metrò” scritta con Flavio Premoli (tra i fondatori della PFM) a “Monsieur Dupont” composta con il genovese Federico Sirianni: “Tempi Strani” è un album contenente dieci tracce del repertorio artistico di Giangilberto Monti, completamente riregistrate alla “buona la prima”. Un viaggio tra i mondi musicali, teatrali e letterari che hanno sempre contraddistinto la lunga carriera del poliedrico artista.

“Metrò”, “Il giardiniere”, “La mia razza”, “Hanno ammazzato il Mario”, “Stringimi forte i polsi”, “La forza dell’amore”, “Allo Chat Noir”, “Strani Tipi”, “Monsieur Dupont”, “Balthazar” è la tracklist del nuovo album.

Giangilberto Monti presenta il nuovo disco, “Tempi strani”

“Ho voluto tracciare un percorso dei tanti mondi artistici che ho conosciuto. Il disco è composto da canzoni tutte diverse, registrate appena prima del lockdown a Radio Popolare. C’era un clima molto bello, come se mi trovassi in un locale. Successivamente il lavoro è passato in sala incisione insieme ad artisti legati a culture musicali differenti. Da un lato voglio tirare le somme, ma dall’altro voglio lasciare una traccia. È un disco che può essere fatto una sola volta nella vita e per me è questo il momento”. Così Giangilberto Monti ha presentato il suo nuovo album, “Tempi strani”.

In concomitanza con le riaperture che caratterizzano praticamente tutte le regioni d’Italia, l’artista è tornato in teatro. Confidando l’emozione di salire nuovamente sul palco, ha commentato: “È sempre bellissimo avere persone davanti che mi ascoltano. Con il mio album descrivo il tempo strano che stiamo vivendo. Stiamo affrontando una ripartenza che non sappiamo quanto durerà, sebbene tutti la desideriamo profondamente. È una forma di resistenza umana. Il teatro Munari riapre con il mio spettacolo dopo lunghi mesi di chiusure per via dei divieti imposti dall’emergenza sanitaria. Tuttavia, per poter riaprire il teatro, la storica compagnia milanese che lo gestisce ha dovuto chiuderne altri due. Il mondo dello spettacolo è un sogno che costa fatica”.

Giangilberto Monti, da “Tempi strani” ai progetti futuri

Giangilberto Monti è soddisfatto per l’uscita del suo nuovo album, “Tempi strani”, ma non mancano i pensieri per il futuro.

In particolare, ha commentato: “Ho sempre tantissimi sogni nel cassetto. Spero di cimentarmi in nuovi progetti, se il mercato dell’arte me lo permetteranno. Al momento sento il desiderio e l’esigenza di raccontare l’attualità. Ho sempre portato in scena spettacoli di narrazione musicale: è un tentativo di raccontare ciò che ci circonda. Spero di esserci riuscito. Dopo ogni progetto, resta forte la speranza. Senza un sogno è difficile andare avanti. Quando finiscono gli ideali, finiscono i sogni e tu stesso ti senti finito. Succede spesso nella vita di tutti giorni ed è un problema che dobbiamo tenerci lontano. Ma per raggiungere i propri obiettivi serve studio, etica, disciplina e speranza. Bisogna fare fatica”.