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Giappone, l'iniziativa: almeno il 30% di donne in ruoli dirigenziali

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Il governo nipponico mira ad avere almeno il 30% di copertura femminile dei ruoli dirigenziali nelle principali aziende del Paese entro il 2030: ecco le principali misure del piano

Il Giappone per le quote rosa. Il governo nipponico mira ad avere almeno il 30% di copertura femminile dei ruoli dirigenziali nelle principali aziende del Paese entro il 2030.

Le misure del piano

Con l’obiettivo di allinearsi alle nazioni più avanzate nella promozione dell’uguaglianza di genere, il progetto sigillato dall’esecutivo punta a garantire almeno una donna all’interno del Consiglio di amministrazione delle principali aziende quotate in Borsa entro il 2025, stimolando tali imprese a modificare il quadro normativo già a partire dall’anno corrente. In prima linea tra le nuove disposizioni quelle per il diritto al congedo di paternità e per il mantenimento del reddito per la famiglia inalterato anche per lavori a orario ridotto almeno fino al compimento dei due anni di età per il figlio. Pensate, inoltre, misure per il rafforzamento della protezione delle donne da aggressioni sessuali e altre forme di violenza da parte dei partner e la prevenzione del mobbing sul luogo di lavoro.

Un po’ di numeri

Nello studio pubblicato a marzo dalla Banca mondiale sulle opportunità economiche per le donne, il Giappone si è classificato al 104esimo posto su 190 nazioni (116esimo su 146 Paesi nella classifica sul divario di genere compilata dal Forum economico mondiale nel 2022). L’ultimo censimento ha evidenziato che il numero di nascite nel 2022 è diminuito per il settimo anno consecutivo, scendendo al di sotto delle ottocentomila per la prima volta dall’inizio delle statistiche, ovverno dal 1899.