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Il capo dei gilet Gilet Arancioni perde la greca da generale dei carabinieri in pensione, il Ministero della Difesa toglie i gradi ad Antonio Pappalardo, leader del movimento anti lockdown ed ex alto ufficiale dell’Arma. Nell’estate del 2020 Pappalardo si era reso protagonista di una infuocata stagione di proteste pubbliche contro i provvedimenti del governo in carica tesi a contrastare il covid, provvedimenti come il lockdown e l’uso delle mascherine. E nell’ambito del movimento dei Gilet Arancioni Pappalardo è sempre stato uno dei leader incontrastati. Proprio per queste sue “scalmane” all’ex ufficiale è stato notificato un provvedimento del ministero della Difesa.
La Difesa toglie i gradi a Pappalardo, rimossi per motivi disciplinari
Con esso viene notificata la perdita del grado per rimozione dal relativo foglio matricolare, per motivi disciplinari. Perché? Perché a parere della Difesa, da cui i Carabinieri dipendono quale IV forza armata, la sua condotta reiterata è da considerarsi lesiva del prestigio delle forze armate e in violazione del giuramento prestato.
“Disonore alle Forze Armate”, perciò la Difesa toglie i gradi all’ex generale Pappalardo
Leggiamo: Pappalardo avrebbe “creato disonore alle forze armate durante la pandemia”. Attenzione, Pappalardo non è un negazionista in senso stretto, piuttosto un aspirante capopopolo che ha corteggiato la galassia no vax dall’alto di posizioni pubbliche meno radicali.
Lockdown e mascherine, dove è caduto Pappalardo e perché la Difesa gli toglie i gradi
Meno radicali ma comunque censurabili in contesto e passibili di azioni settoriali. Posizioni come quelle contro il lockdown, “inutile e dannoso” e contro le mascherine, definite “pericolose”. Chiariamola: le sue prerogative costituzionali di libertà di opinione restano inalterate, ma la sua posizione di giurante alla bandiera, a parere del ministero, ne avrebbe dovuto pregiudicare i parossismi di esternazione.