Il ginecologo Giovanni Miniello (69 anni) è a processo per l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali. Il medico avrebbe infatti costretto alcune pazienti ad avere rapporti con lui come “cura” per il tumore. Miniello avrebbe violentato almeno venti donne. L’udienza preliminare è prevista per il prossimo 19 gennaio. I rapporti sarebbero stati “giustificati” da Miniello come facenti parte dell’iter diagnostico nel suo studio a Bari. Le donne, presunte vittime del ginecologo, sarebbero pronte a costituirsi parti civili. È stata la Procura di Bari a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti del ginecologo.
Le pratiche di guarigione non sarebbero state subito percepite come violenze
All’interno della nota firmata dal procuratore Roberto Rossi, dall’aggiunto Giuseppe Maralfa e dalle pm Larissa Catella e Grazia Errede è possibile leggere, sulla vicenda di Giovanni Miniello, che “le pratiche di guarigione prospettate potevano non essere percepite nell’immediato come molestie sessuali perché lui era un autorevole sanitario e le definiva di carattere terapeutico”.
Ginecologo a processo: presunti rapporti non consenzienti
Come informa FanPage, Giovanni Miniello avrebbe commesso le violenze sessuali senza il consenso preventivo delle donne. Le violenze sarebbero state giustificate come “finalità diagnostico-terapeutiche” per prevenire eventuali tumori all’utero o per combattere il papilloma virus. Al momento nulla è sicuro sulla vicenda; ci penserà il processo a fare opportuna chiarezza.