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Gioielliere uccide rapinatore: "Mi puntava pistola contro"

Gioielliere uccide rapinatore

Frattamaggiore, vicino Napoli - un gioielliere uccide rapinatore durante un assalto al suo negozio. L'uomo aveva la pistola puntata e ha reagito.

Siamo a Frattamaggiore, un comune del hinterland napoletano: qui un gioielliere uccide rapinatore. Sabato vi è stato un caso di tentata rapina presso una gioielleria. Gli assalitori erano armati e hanno tentato il colpo durante la sfilata di Carnevale. Il gioielliere al momento dell’assalto era nella sua abitazione, collocata sopra la gioielleria stessa. Stava in quel momento controllando i monitor della sicurezza quando ha visto qualcosa che non andava. I quattro rapinatori sono entrati con le armi in pugno e i volti coperti dalle maschere di carnevale.

Uno dei clienti (un adolescente) era stato preso in ostaggio e la commessa ha urlato. Il titolare ha dunque deciso di agire. Ha dato l’allarme ed è sceso presso il proprio negozio. Qui la situazione è rapidamente degenerata: i rapinatori hanno esploso qualche colpo e altrettanto ha fatto il commerciante. Risultato? Il gioielliere uccide uno dei rapinatori e mette in fuga gli altri. Dei tre fuggitivi uno è stato poi fermato poco dopo da un poliziotto fuori servizio. Gli altri due sono riusciti a fuggire a bordo di uno scooter.

Gioielliere uccide rapinatore

Il gioielliere, Luigi Carcione, si è detto profondamente scosso da quel che è accaduto Sabato sera scorso. L’uomo, incensurato è ancora incredulo per il fatto: racconta di non aver mai sparato a nessuno. Poi all’improvviso gli è piombato il grembo la rapina al suo negozio e allora ha dovuto reagire. Lo shock della sparatoria e i fatti che ne hanno seguito lo fanno ancora stare male e ha chiesto riservatezza. Nel frattempo la popolazione si Frattamaggiore si stringe in solidarietà attorno al gioielliere.

Il gioielliere deteneva legalmente l’arma in casa, con regolare porto d’armi registrato. Al momento è indagato per omicidio colposo. Siamo nuovamente davanti a un caso di eccesso di legittima difesa e ancora una volta l’opinione pubblica si spacca su una materia delicata e ancora controversa. Come i recenti casi di brutale omicidio (Pamela e Jessica, ma anche Traini) anche questo caso, seppure in diversa maniera, potrebbe influire sulle scelte di voto e di preferenza per le prossime elezioni. Qualcuno cavalca già l’onda. La legittima difesa in Italia è materia fortemente dibattuta e tocca la quotidianità di molte migliaia di persone giorno per giorno. Seppure l’omicidio è atto esecrabile, tuttavia lo Stato deve garantire sicurezza e incolumità ai propri cittadini, altrimenti i risultati potrebbero configurarsi come ancor più disastrosi.

Parla il padre del rapinatore ucciso

Il giovane ucciso si chiamava Raffaele Ottaiano e aveva 26 anni. Il padre del ragazzo ucciso chiede chiarezza sulla dinamica della rapina. Non nega che il figlio fosse in errore, ma desidera, come padre, sapere cosa davvero sia successo e come i fatti si siano svolti. Il signor Ottaiano chiede solo chiarezza poiché pensa che sia assurdo morire così a 26 anni.