Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini, esorta il governo a pensare ad una riforma costituzionale basata magari sull’elezione diretta del Presidente della Repubblica e sull’abolizione di una Camera. Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, infatti, “il Parlamento non conta assolutamente più nulla” e bisogna cambiare in fretta per “contenere tutto quello che avviene attorno al Palazzo”.
Giorgetti: serve rapporto diretto con chi comanda
“La verità è che il Parlamento non conta assolutamente più nulla” esordisce al meeting di Rimini il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. “Non conta assolutamente più nulla perché – prosegue il fedelissimo del leader della Lega Matteo Salvini – non è più sentito dai cittadini elettori che vedono nel Parlamento il luogo dell’inconcludenza della politica”. “E se continuiamo, in qualche modo come un feticcio, a difendere questo mondo della democrazia rappresentativa è sbagliato. Non facciamo un bene neppure alla democrazia. – afferma – E allora qualcosa dobbiamo cambiare, dopo che ci abbiamo provato noi e poi ci ha provato la sinistra”.
L’esponente leghista avvisa infatti che sarebbe necessario “cambiare rapidamente” perché “tutto quello che avviene attorno al Palazzo, attorno ai palazzi del potere di Roma ci sta travolgendo”. “E se non si riuscirà a contenerlo, e allora sì che ci sarà un potenziale pericolo per la democrazia” avverte. Cambiano i governi ma l’obiettivo è quindi sempre lo stesso, una riforma costituzionale. “Oggi secondo me la gente vuole un rapporto diretto con colui che decide e comanda” prosegue Giorgetti.
“Questo può ispirare – ipotizza di conseguenza – ad una riforma per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, alla riduzione di una Camera e alla riduzione dei parlamentari”. Il sottosegretario comunque ribadisce che questo tipo di riforme non sono presenti nei titoli del contratto di governo che invece ha “altre priorità”. Giancarlo Giorgetti non nasconde il fatto che secondo lui però una “riforma delle istituzioni è qualcosa di fondamentale per dare risposta al quesito” del workshop organizzato al meeting di Rimini da titolo “Le prospettive della democrazia”.